Nuova allerta maltempo. Matteo Robbiano, disaster manager della Protezione Civile, lancia l’allarme
Nel bollettino odierno di ARPA Piemonte è stata indicata una nuova allerta per il maltempo sul territorio della provincia di Alessandria. L’allerta, per ora, è gialla ma la situazione potrebbe peggiorare.
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A rendere più seria la situazione è stato Matteo Robbiano, disaster manager della Protezione Civile della Provincia di Alessandria, in un lungo post sul suo profilo Facebook ha lanciato l’allarme e noi lo ringraziamo per averci concesso di riportarlo integralmente.
“Da dove partiamo? Prima vi racconto due cose per dirvi da dove arriviamo, poi faremo il punto su dove andremo – scrive il tecnico sul social network -. Da metà ottobre ad oggi, sulle zone a cavallo tra il basso Piemonte e la Liguria, ripetuti passaggi perturbati han riversato quantità ingenti di pioggia, con precipitazioni che localmente hanno portato ad episodi alluvionali di cui tutti avete fresca memoria. Il territorio è stato in più occasioni messo alla prova e ha mostrato tutta la sua fragilità. Certo, abbiamo avuto eventi eccezionali, si pensi a cosa è accaduto nuovamente a Gavi e Castelletto d’Orba e ai territori di ovadese, acquesee, novese e tortonese, ma anche agli eventi del genovesato di ottobre, con cumulate giornaliere di pioggia da fare impallidire il regime pluviometrico medio annuale di Alessandria, ad esempio. Altri impulsi perturbati han colpito, con cecchina precisione nel reiterare con mirabile costanza un pattern autunnale collaudato, quasi sempre il medesimo areale tra i colli appenninici e lo spartiacque ligure, portando man mano alla saturazione un suolo martoriato che ormai rilascia acqua e fango anche per giorni dopo le piogge, laddove non rilasci o non abbia già rilasciato, frane più o meno corpose. Già, perché il dissesto idrogeologico in cui versiamo in questo periodo noi alessandrini e genovesi ha poco di ordinario e molto di straordinario. Non si contano frane, scivolamenti, instabilità di versante di qualunque genere, colate e movimenti di chi, bersagliato da un mese e mezzo di precipitazioni grida “basta, ho dato”. Volete due numeri? Diamoli. A Gavi (AL) dal 15 ottobre ad oggi sono caduti 1112mm di pioggia. Millecentododici, non c’è un 1 di troppo. In 37 giorni sono cadute le piogge che normalmente cadono in un anno e qualche mese, o se preferite, la pioggia che cade ad Alessandria città o in mezza pianura padana in quasi due anni buoni. È tanto? È troppo. Adesso veniamo al fine settimana, e sarò più breve che nella premessa. È attesa a partire da domani, (già oggi i prodromi sulle zone di spartiacque con la Liguria) una intensa fase di maltempo che si protrarrà per giorni fino a domenica. Tutto quello di cui non avevamo bisogno, anzi. Sì, perché al di là dei numeri che vi posso anche provare a dare – a titolo di esempio potete leggere i valori su una delle carte di previsione che si trovano in rete e che vi ho messo come immagine sopra – preferisco provare con una similitudine a spiegarvi cosa potrebbe accadere. Per quanto riguarda la pioggia attesa e gli effetti sull’instabilità dei versanti, soprattutto a cavallo dei territori appenninici tra Liguria e Piemonte, immaginate il suolo come fosse di cristallo e provate a farci cadere sopra per giorni delle biglie di acciaio. Per quanto riguarda la pioggia attesa e gli effetti di ruscellamento, immaginate invece che il suolo sia di marmo, cemento o asfalto: tutto quello che cadrà verrà veicolato nei displuvi e via veloce verso il reticolo idrografico di raccolta delle acque, passando dal via senza nemmeno pensare di essere assorbito, drenato o rallentato dal substrato: è saturo, sa-tu-ro. Non basta? No, non basta. Perché pioverà fino a quote medie in montagna con neve sopra i 1400/1600m nelle varie fasi e localmente più in basso solo nelle strette vallate che tratterranno qualche sacca di aria fredda, ma siamo sulle Alpi, non sull’Appennino ligure piemontese, che vedrà pioggia praticamente in maniera indistinta a tutte le quote. Embè?!? Eh, negli ultimi peggioramenti in quota ha nevicato, localmente fino a fondovalle o bassa quota su Valli Bormida, Erro, Orba, Stura, Borbera, Curone ecc… Quel manto nevoso, che oscilla da pochi centimetri fino a sfiorare il metro verrà fuso dalla pioggia battente in dorsale, aggiungendo apporto idrico ad una condizione già di partenza critica. Cosa aspettarsi? Disagi. Non pochi. Cosa fare? Le norme di autoprotezione le conoscete, non mettetevi in difficoltà da soli e non mettete in difficoltà chi eventualmente dovesse soccorrervi. Sono pessimista? No, chi mi conosce lo sa. Magari un po’ di prudenza in più nei prossimi giorni poi se nulla di serio accadrà, ne sarò solo felice. Ritenete utile questo contributo, condividetelo. L’informazione, se opportunamente soppesata, male non fa, ricordatevelo”.
Da quello che possiamo leggere, quindi, la situazione sarà particolarmente delicata e, di conseguenza, sarebbe opportuno limitare gli spostamenti a quelli strettamente indispensabili.