Bambini Allontanamento Zero. Una Legge Regionale a tutela dei minori e delle loro famiglie

Venerdì 17 gennaio 2020 alle ore 18,00 presso il Salone di Rappresentanza della Basile, in via Tortona n. 71, Alessandria si terrà la Conferenza dal titolo “Bambini Allontanamento Zero. Una Legge Regionale a tutela dei minori e delle loro famiglie”. Interverranno Fabio Boveri, Cofondatore Piemonte nel Cuore, Fabio Fochi, VicePresidente Centro Antiviolenza Uomini e Donne in rete, U. D. i. RE., e Gian Luca Vignale, Fondatore Associazione Piemonte nel Cuore.

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Fabrizio Priano, Presidente dell’Associazione Culturale Libera Mente-Laboratorio di idee commenta: “L’Associazione Libera Mente Laboratorio di Idee, nel suo lungo percorso, oltre alla presentazione di libri e di mostre di Arte, ha spesso organizzato incontri per parlare di temi di attualità. Questo è il caso dell’incontro sul tema “dell’affido dei minori” di cui tanto si è parlato nell’ultimo periodo per alcuni fatti di cronaca che hanno portato alla luce vicende poco chiare e su cui la magistratura sta indagando. Noi naturalmente non parleremo di questo ma dello stato dell’arte in Piemonte e della nuova proposta di Legge “Allontanamento Zero”, per capire meglio quali siano stati gli effetti in passato, , come si presenta la situazione attuale e come potrebbe cambiare con l’approvazione della nuova Legge”.

Parlare di ‘Allontanamento zero’ significa in primo luogo centrare l’attenzione sugli aspetti di temporaneo distacco dei bambini dalle loro famiglie.

Cosa dice il Ddlr Allontamento Zero. “La Regione Piemonte punta ad azzerare gli allontanamenti dei minori dalle loro famiglie se queste si trovano in condizioni di disagio sociale e/o economico. Con questo obiettivo, che pone l’ente in prima linea per la tutela dei bambini, è stato predisposto il disegno di legge ‘Allontanamento Zero’”: comincia così il comunicato con cui la giunta piemontese annuncia il disegno di legge regionale che tanto sta facendo discutere in queste ore. “Crediamo fortemente nella famiglia e nella necessità di tutelarla – ha affermato il governatore Alberto Cirio –. E non lo diciamo sull’onda dei recenti fatti di cronaca, che hanno di fatto gettato sui servizi sociali un’ombra che non meritano”. Come ha evidenziato l’assessore alle Politiche sociali e ai Bambini, Chiara Caucino, “questo provvedimento ha come finalità esclusiva la tutela dell’interesse del minore a crescere nell’ambito della propria famiglia, rimuovendo ogni ostacolo di natura economica, sociale e psicologica”. Pertanto, si legge sul sito della Regione, “saranno più stringenti gli indirizzi da seguire per allontanare un bambino dalla propria famiglia d’origine: si potranno sondare altre strade solo successivamente all’attuazione di un ‘Progetto educativo famigliare’ che miri a consentire la crescita armonica del minore nella propria famiglia. Le sole condizioni di indigenza dei genitori non potranno essere motivo di allontanamento”.

La situazione in Piemonte. Al 31 dicembre 2018 i minori allontanati dalla famiglia di origine erano 2597: di questi, 1050 in comunità (800 italiani e 250 stranieri non accompagnati), gli altri in affido. Dai dati della Regione, le principali cause di allontanamento riguardano: sistemi educativi e comportamenti non rispondenti alle necessità del bambino (19 per cento), trascuratezza, incuria e/o assenza di una rete familiare adeguata (19,5 per cento), gravi problemi psicologici/fisici/comportamentali del minore (13,5 per cento), maltrattamento (10 per cento), sospetto abuso (4,5 per cento), problemi sanitari di uno o entrambi i genitori (7,8 per cento), gravi criticità nel percorso adottivo (1,4 per cento), problemi giudiziari di uno o entrambi i genitori (0,6 per cento), minori sottoposti a misura penale (0,2 per cento). “In Italia – scrive sempre la Regione Piemonte – la media dei minori allontanati dalle famiglie naturali corrisponde al 2,7 per mille contro il 3,9 del Piemonte (dati direzione Coesione sociale). Ciò significa che se fra i 664 mila minori presenti in Piemonte il dato fosse quello nazionale ne avremmo circa 800 in meno allontanati dalle loro famiglie”.