Il risveglio delle coscienze di Antonino Freni

Le immagini da “Day After” che si parano dinnanzi agli occhi assumono così d’acchìto o in ‘acchitto’ un carattere provocatorio che sembra poterci suggerire un certo ‘pessimismo’. Subito alla vista: assoluta o quasi mancanza dell’uomo sulla scena, negozi chiusi, sbarrati come da protocollo ‘coprifuoco’ senza che nessuna guerra sia in atto. Però, una ancora battaglia si sta verosimilmente combattendo contro un ‘microscopico’ nemico originato nelle aree metropolitane e non. Non siamo riusciti ad arginarlo totalmente ma sembra siamo sulla buona strada a detta delle più alte autorità preposte alla salvaguardia del bene comune.  Le continue ‘avvisaglie’ messe in ‘scena’ dai climatologi e dei ‘naturopati’ di turno si fa per dire hanno contribuito a diminuire la percezione della Tragedia se non eliminarla del tutto. “Apocalypse Now”: da scongiurare, da evitare con tutte le nostre Forze.

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Persino Seneca quel “Lucio  Anneo” Luce per gli Anni a Venire: – come direbbe il Bartezzaghi – così si esprime nel “De Brevitate …” e meno male che l’aveva fatta breve:

< Qual è il motivo? Voi vivete come se foste destinati a vivere per sempre, non vi viene in mente la vostra fragilità, non pensate a quanto tempo è già trascorso, voi sprecate come attingendo a una botte piena e abbondante mentre forse proprio quel giorno, che donate a qualcuno o a qualcosa, è l’ultimo della vostra vita. Di tutto avete timore come mortali, di tutto avete brama, come se foste immortali >.

Purtroppo bisogna rincarare la dose … così ci sovviene di ‘soppiatto’ Lev Tolstoj:

< Per far sì che la vita non sia mero dolore ma piuttosto completa gioia, siate sempre buoni con tutti, uomini e animali. E per essere sempre buoni, non dovete commettere una sola azione crudele senza rimproverare voi stessi. E se farete così, presto imparerete l’abitudine alla bontà, con tutti: uomini e animali allo stesso modo. E se sarete abituati alla bontà, allora la gioia regnerà nei vostri cuori> (da Pensieri di Saggi)

Per quanto ci riguarda con esclusivo riferimento ai nostri standardizzati comportamenti sociali: Il continuo addensarsi di nuvole con ombre sinistre e destrorse manovre tutte nessuna esclusa ha dato luogo ad un materiale ‘di resulta’ cancerogeno, vischiosamente schiumoso sugli uomini e in natura. Non volendo vedere e non intendendo notare le ‘disfatte’, i misfatti: Le ‘disfatture’ si ergono e non latitano, sono sotto l’occhio – con molta probabilità – oggi più vigile di noi Custodi della Terra. La bellezza inorgoglisce nel mentre il degrado abbruttisce e ‘abbruta’ nel ‘guardare  e passar’ ogni Guasto.

“Se Non Ora Quando”. “Adesso o mai più”. Non c’è più tempo da perdere: Occhio all’Ambiente e non più al ‘portafogli’ al rendiconto personale. La rendicontazione del malfatto non assolve nessuno. Colpevoli e Innocenti, Tutti Vittime di noi stessi non è il momento di additare Carnefici: in quanto effettivamente del tutto inconsapevoli per mancanza di maturità etica e aggiungiamo ‘morale’ senza essere tacciati di qualunquismo. Purtroppo l’insidioso nemico che veleggia ‘Nell’aria c’è”: non guarda in faccia Nessuno. Non guarda la Faccia di ciascheduno: Belli o Brutti, Ricchi o Poveri, Buoni o Cattivi. Guarda caso: – la Livella di Totò -.   Tutti nella stessa mefitica insalubrità’. Ennesimo avvertimento che cade dal Cielo oscurato da scure nubi dall’infimo presagio che presto sparirà del tutto con le appropriate necessarie contromisure che dovranno valere per il tempo a venire con assidua e continua manifestazione.

“Nell’aria …” C’era o C’è ne “I Giardini i Marzo” il profumo delle rose e delle viole trasportato dal battito d’ali delle farfalle e dalle operose api, la fresca rugiada che bagna i fiori l’erba le piante rinfrescando l’aria che respiriamo. La Brezza marina e l’Aria frizzante delle Alpi e dell’Appennino. Lo “Zefiro sereno”: Non travalichiamo  le “Ande”. Nell’aria c’è condensata ogni attività umana ed animale, la Flora disperde ossigeno compensativo indispensabile alla Vita di Tutti. Quando entra in scena il nostro smisurato ‘Ego’: l’Io di tutti per il tutto facile senza prevederne le conseguenze allora in questo frangente più nessuno potrà dichiararsi innocente.

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Siamo tutti responsabili chi più chi meno della devastazione in atto che viene compiuta sistematicamente a danno dei Luoghi che ospitano le nostre Esistenze.

Partiamo già dal più piccolo presupposto che negli effetti pone un grande problema che si nota nell’immediato con la quasi mancanza assoluta cura delle strade: ebbene già lì appare lo specchio di un Paese; l’immagine riflessa della Società incapace di provvedere ad una tra le più elementari necessità: operazioni messe a servizio alla collettività dismesse e/o ‘messe’ al bando. Aver sentito per decenni Giganti e Nani dell’Economia dalla cui boccuccia uscivano inviti ad un più accentuato ‘Tagliamento’ dei sussidi alla Sanità, alla Scuola, allo Spettacolo includendo naturalmente di pari passo l’idem trattamento agli addetti ai Lavori.

Adesso ci viene elargito a ‘piene mani’ il “Redde” non il reddito di … (:)

Ma, quel ‘Redde Rationem’ con assoluto raziocinio del tutto conseguenziale in virtù d’imprese velleitarie e contraddittorie contrariamente ‘contratte’ da quella ‘manina corta’ da parte del ‘Lungimirante’ legislatore di turno in fase di attuazione di quelle particolari attenzioni quali: “Taglia Collega … Taglia Collega i fondi a questi …” E, ancor oggi quando Lor si presta reverenziale ‘dovuta’ attenzione continuano imperterriti nella falsariga di una Lezione del tutto artatamente confezionata per recitare degnamente la parte che si sono adeguatamente ritagliati. Entità Superiori chiedono di mantenere una ‘Speciale Specie’ che rinforzandosi giorno dopo giorno anche in seguito a battaglie del tutto perse: si rigenerano e vanno avanti con le ripetitive “elucubrazioni” oggettivamente non del tutto convincenti. Nel mentre i ‘Millenials’ e i detentori del reddito intorno agli “euristici” ‘Mille eurini’ vengono biasimati quando non volutamente offesi nella Loro dignità definendoli Capricciosi, Fannulloni, Panzoni, e così via.

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Chi ha la memoria corta o non volesse ricordare: qui un piccolo quadretto.

Quando siamo capaci di eliminare un praticello a favore di un manufatto in cemento il più delle volte del tutto inutile e controproducente: possiamo ben dire che stia iniziando uno scempio. Immaginiamo in grandezza superiore e maggiormente impressionante cosa possa produrre la vistosa e organizzata opera di devastazione che sta avvenendo in Amazzonia a danno degli Indios: quel sistematico abbattimento del macrocosmico Polmone della Terra a favore di chi e di che cosa? Se non per assoluta mania di grandezza capace di perdere di vista gl’interessi generali e particolari di quella Terra e dell’Umanità intera. “Jair” era ed è rimasto nella memoria collettiva un geniale simpatico e bravo calciatore, ha lasciato un’aurea immagine allo spettatore tifoso di qualunque squadra. Nel mentre quel ‘Jair’ degno discendente della nostra “Etnia” partorito dalle fiorenti magiche nostre Terre sembra voglia mettercela tutta l’arroganza e la presupponenza per passare alla storia come devastatore ed usurpatore – quasi – auto dotatosi  ‘di pieni poteri’. E, non è e non sarà mai il solo anche altri Paesi sono votati, impegnati alla decrescita infelice del  manto verde.

Quando nel mare vengono dispersi infinite materie inquinanti depositati con miopia assoluta della più svariata forma e provenienza: cos’altro possiamo aggiungere, cosa possiamo pretendere? Anche i fiumi e i fiumiciattoli non ne sono da meno anche loro calpestati e vilipesi con gravi scarichi tossici imbelli e fraudolenti. In quanti ci rechiamo presso le Oasi del Riciclo a depositare oli combusti, pile scariche e altro materiale inquinante? Certamente una ‘minimissimissima’ percentuale. C’è ancora qualcuno che getta le pile scariche consumate per terra e non negli appositi contenitori: purtroppo!

Quando con estrema noncuranza sentiamo dire: “Ma cosa vuoi che sia!” o siano certi atteggiamenti: fregatene “fatti li ‘cassi’ tua!”: C’è poco da aggiungere si può solo piangere: ridendo non castigheremmo il malcostume. Bombardano l’antica Siria e i suoi abitanti sono in preda alle più assurde violenze e di rimando Qualcuno: Cosa vuoi che sia? (.)

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Ma cosa vuoi che sia: un pallino di uranio arricchito disperso sul terreno? Cosa vuoi che siano le scorie tossiche seppellite fraudolentemente in luoghi idilliaci della nostra Terra Padania ormai asseverata alla c.d. “Terra dei fuochi?”. Cosa vuoi che siano le semplici e disarmanti ‘bombe d’acqua’ sì! Proprio acqua a tamburo battente capace di devastare interi Sobborghi e Paesi, figuriamoci le bombe vere e proprie, le mine antiuomo, i fili spinati, i muri divisori. Nel mondo intere Popolazioni sotto devastante assedio: in nome di chi e di che cosa?

Noi ce la faremo bandendo l’Ego usando al meglio soppesando ogni nostra azione non perdendo d’occhio il classico Ago della bilancia. In equilibrio dovremmo stare tra gli uni e gli altri così tutto dovrebbe essere conseguenziale e così Economia ‘morale’ anziché le bieche manovre e manovrine da parte delle solite ‘manine’. Manine e Manone non più rivolte verso maggiori profitti per i soliti ‘ignoti’ che così intendendo smetterebbero col contribuire alla insana ‘commistione’ in ogni “Area” per rendere l’Aria sempre e solo salubre.

Cosa vuoi che siano le ingiustizie, le sopraffazioni, i confinamenti etnici ai cui talvolta subentrano vere e proprie ‘pulizie etniche’ che comunque anche al momento sono in corso d’opera. Sono in voga un po’ ovunque anche in Paesi che si ritengono o sono ritenuti superiori e al di sopra di ogni sospetto.

Sì! Nell’aria c’è polvere – non solo – di te, ma: anche pulviscolo, sedimento untuoso di comportamenti biechi, vigliacchi e assassini: sempre rivolti a ‘Colpo Ferire’. L’aria compressa, commista ad elementi dannosi che si dipartono dagli sconvolgimenti terrestri in corso si sta ‘silentemente’ – si fa per dire – vendicando chiedendoci enormi ‘consustanziali’ interessi. Una Lezione unica con apprendimento immediato da ripetere ripetutamente ripetitiva. Un’ossessione finalizzata al Bene Comune.

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“Nell’aria c’è polvere di Te”

Il delicato e vaporoso ‘Profumo di donna’

I “giardini di Marzo’ le ‘Viole del Pensiero’

Le Primule, le Orchidee, la Pianta della Felicità.

‘ Sapore di mare ’  salutare in salsa bromo iodica acqua

La Stimolante brezza dello ‘ Zefiro sereno ‘

Amore, Gioia, Felicità, Giovinezza, Fantasia

Dieci venti trent’anni quaranta e così via…

E nell’aria risuonano Preghiere, atti d’Amore,

Comprensione, Solidarietà, Inni di Gioia

E di pari passo ristagnano…

Nell’aria Dolori, Morti, Distruzioni

Viltà, Sedimenti di gratuita crudeltà, malvagità

Le mefitiche polveri sottili immesse nel vasto Aere

Mescolandosi si scambiano fra lor impressioni

Si abbracciano, si attraggono, si alimentano

Si combinano le combinazioni

In combinate ‘ combine combiné  ‘

Mietendo frutti si offrono si danno senza danni

Copiosi abbondanti dolci vivi e nutrienti

In compensazione nel dare vita e alimentazione

Scambio vitale tra cielo terra e mare.

Più viene generata Bontà più creatività

E come da classico ‘contrappasso’

prodotta malaria si transiterà in aviaria avaria

e non è una diceria

un dato di fatto in ogni angolo in ogni via