Coronavirus. Dott. Garavelli: “considerazioni di un infettivologo di provincia”
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In merito all’attuale situazione, sociale e sanitaria, maturata a seguito della diffusione del coronavirus ed in prospettiva dell’ancora nebulosa “Fase 2” abbiamo sentito il parere del Dott. Pierluigi Garavelli, primario del reparto di Infettivologia dell’Ospedale Maggiore di Novara.
Covid-19 è un virus a “mediocre” mortalità, 1-2%, rispetto ad altri, ma a grande diffusibilita’ grazie anche alla grande massa di portatori asintomatici, infettante e difficile da identificare.
Sicuramente sono state descritte delle recidive.
Pertanto difficile è circoscrivere la malattia con tamponi e sierologia.
Non a caso le misure quarantenarie dimostrano una lenta efficacia e non garantiscono, anzi, da prossime e subentranti ondate epidemiche.
Forse il clima aiuterà, ma se il virus non scomparirà, cosa accadrà col ritorno dei mesi “umidi”?
Se avremo, ripeto se avremo, un vaccino sicuro ed a lungo immunizzante, quando sarà disponibile?
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Farmaci “aspecifici”, non mirati, per la cura e forse la profilassi sono a disposizione.
In futuro si avrà di meglio …
Ed allora mi chiedo quante di queste conoscenze i Politici erano o sono edotti e quanto li hanno “spaventati” tanto da rinviare di settimana in settimana la ripartenza di un Paese, il cui Sistema Sanitario gravemente depauperato sarebbe collassato?
Con il rischio che il post Covid causando dissesto psichico, economico e sociale potrebbe determinare indirettamente molti morti?
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Ed allora perché non essere da subito sinceri e dire che non oltre cento anni fa le malattie infettive erano la maggior causa di morte in Italia e lo sono tutt’ora in molte parti del Mondo.
Forse che questa Società non lo tollera?
Ed allora bisogna fare lo struzzo, quando poi qualche medicina esiste per combattere le forme gravi, e per fortuna poche, di Covid, magari anche a casa?