Con RipartiPiemonte 800 milioni per sostenere il lavoro e le famiglie
Per consentire al tessuto imprenditoriale di riprendere la propria attività in sicurezza non appena gli scienziati lo consentiranno, la Regione sta mettendo a punto RipartiPiemonte, che stanzierà 800 milioni di euro di contributi per imprenditori, lavoratori e famiglie.
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I primi contenuti del provvedimento sono stati illustrati in una videoconferenza stampa con tutti gli assessori dal presidente Alberto Cirio: “Abbiamo lavorato per rimodulare il Piano della Competitività, che si poneva l’obiettivo di riprendere le economie dei fondi europei e inserirle in un sistema organico di sviluppo, e venire incontro alle esigenze di ripartenza in tempi brevi delle attività produttive e delle famiglie piemontesi in seguito all’emergenza causata dal Coronavirus. Mettiamo in campo risorse vere, certe, per 800 milioni di euro, 220 regionali e il resto prelevato dai fondi europei non ancora impegnati o rimodulabili. Conterrà anche norme riguardanti la semplificazione, perché intendiamo intervenire ovunque ci sono vincoli e cavilli che possono ritardare l’arrivo delle risorse nelle tasche dei piemontesi. Per questo reiteriamo la richiesta non di poteri speciali, ma di procedure speciali, semplici, facili e immediate. Il nostro piano – ha evidenziato il presidente – si baserà sulla fiducia che la Regione nutre nei confronti dei piemontesi. Sappiamo che stiamo dando risorse pubbliche alle persone giuste, ad un tessuto imprenditoriale che ha bisogno di liquidità e che vuole ripartire a sostegno dell’economia e dell’occupazione”.
RipartiPiemonte sarà approvato dalla Giunta la prossima settimana e poi verrà trasmesso all’esame del Consiglio regionale. “La forma del disegno di legge – ha detto Cirio – è lo strumento idoneo per consentire a tutti i consiglieri di valutarlo e presentare proposte per migliorarlo. Chiederemo al Consiglio di esaminarlo e votarlo il più rapidamente possibile in modo che possa produrre i suoi effetti dalla metà di maggio. Mi faccio da garante che qualsiasi proposta buona sarà accolta dalla Giunta”.
L’assessore alle Attività produttive, Andrea Tronzano, ha dichiarato che “la Regione sta svolgendo la funzione di regista verso le buone idee presentate in questi giorni dal sistema economico, che ha contribuito alla stesura delle linee guida adeguate alla ripartenza”, ha chiarito che “il modello Piemonte non può sostituirsi a quello del Governo, ma non dimenticherà nessuna categoria economica e sociale, compresi i piccoli negozi, dal parrucchiere all’estetista, passando da bar e ristoranti”, ed ha anticipato che ci saranno anche disposizioni per rendere il Piemonte autonomo nella filiera che riguarda la produzione dei dispositivi di produzione individuale.
Nel disegno di legge ci saranno disposizioni sulla cassa in deroga. L’assessore al Lavoro, Elena Chiorino, ha sostenuto che “sarà estesa anche a quelle categorie finora escluse dai provvedimenti del Governo, come le colf, gli stagionali del turismo e i lavoratori intermittenti. Per l’anticipazione delle indennità abbiamo messo a disposizione 5 milioni del fondo di garanzia di 5 milioni e siamo pronti a coprire le spese di apertura di nuovi conti correnti e stiamo perfezionando gli accordi con le banche. La priorità è fare in modo che i soldi vengano accreditati quanto prima”.
L’assessore alla Cultura, Vittoria Poggio, si è soffermata sul fatto che “le risorse risparmiate per gli eventi annullati saranno reinvestite a favore delle imprese della cultura. Passiamo dal progetto al soggetto: se non fai il progetto perché c’è il Coronavirus non dimentichiamo le tante professionalità che sono impiegate in un evento culturale e le fragilità della filiera”.
Cirio ha poi rivelato che il primo articolo del disegno di legge conterrà “uno stanziamento di 55 milioni per il personale sanitario. Un riconoscimento che non sarà mai abbastanza, ma doveroso per chi da settimane combatte in prima linea il Coronavirus. Lo Stato ha messo 18 milioni, noi li portiamo a 55 usando fondi europei. Non credo che siano sufficienti per ringraziare medici, infermieri e operatori socio-sanitari, ma è un segnale che volevamo dare. Giovedì avremo un incontro con i sindacati di categoria per stabilire le modalità attuative”.