Ritornerò a Olivola
Olivola racchiude in sé il piacere delle piccole cose. Aria pulita, il verde delle colline e il sapore di un buon bicchiere di vino.
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In questi mesi chiusa in casa la distanza da questo piccolissimo borgo si è notevolmente amplificata, ciononostante ho imparato ancor più ad apprezzarla.
Sarà il mio proposito dopo l’apertura, il primo posto in cui mi recherò.
Lascerò l’auto al solito posto e mi incamminerò con il mio cane fin su sulla piazzetta e prima di proseguire per la mia passeggiata tra i campi stazionerò un attimo davanti alla chiesetta sconsacrata in cui tante volte al sabato sera si suonava a ritmo di jazz. L’ultima volta rammento, l’auditorium ospitò il concerto di Sante Palumbo Quartet. Che serata memorabile fu quella! Con tanto di assaggio di vini del Monferrato.
Uscii danzando con la musica ancora nelle vene e anche altro. Per la leggera ebbrezza mancai l’ultimo gradino del sagrato e ruzzolai a terra. Dunque, dicevo, dopo la breve sosta proseguirò piegando leggermente sulla destra e mi fermerò ancora per ammirare il dolce paesaggio sulle colline.
Gli ampi spazi, le montagne sullo sfondo, la luce chiara che risalta i campi e i vigneti con i grumi di case sperduti tra le coltivazioni, saranno una benedizione per gli occhi. Continuerò poi verso la chiesa più antica che poggia sul dorso di una collinetta.
Ci girerò intorno lasciando che il mio Husky annusi l’erbetta, e mi siederò come faccio sempre sulla panchina. Con il vento tra i capelli, il mio sguardo si poserà ancora sul verde e sui filari. Risalirò per la stretta via del borgo tra le case di tufo e appoggerò la mano per scovare le conchiglie, che risalgono al passato remoto quando al posto delle colline c’era il mare.
Eccomi ritornata al punto di partenza, nella piazzetta vivacizzata da un piccolo ritrovo dal nome familiare “Cà Nostra”.
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Con le belle giornate di primavera sceglierò un tavolino all’all’aperto riparato contro il muro di tufo. La novità sarà che sarò meno appiccicata agli altri. Prenderò qualcosa da bere. Un bicchiere di vino rosso, direi! Farò un cenno al cameriere che pronto arriverà a prendere l’ordinazione proponendomi come di consueto la lista dei vini.
Lo asseconderò fingendo indecisione. Tanto poi finirò di prendere sempre lo stesso bicchiere di grignolino. Stavolta me ne farò un altro, per incentivare l’economia e poi sono stata troppo a lungo in astinenza. “Scusi cameriere un altro, grazie ”Subito, volo” risponderà sorridendo.
Un tantino brilla ritornerò sui miei passi con il mio Husky al guinzaglio, che mi guarderà con aria preoccupata poi ricomincerà a tirare sapendo che sarà lui a portare me e non viceversa. L’aria frizzante e il vino sono un connubio fantastico e mi piacerà questa sensazione di euforia.
Aspettavo da tempo di riviverla. Giunta alla macchina sarò pronta, l’euforia si starà esaurendo. Sarò pronta per tornare a casa, ma non il mio cane. Anche stavolta tergiverserà, vorrà ancora fiutare tra l’erba in lungo e in largo, credo che ci sia un odore particolare che lo trattiene.
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Tutte le volte la stessa storia e di salire in macchina non vorrà sentire ragione. Riflettendoci anche per lui nulla sarà cambiato.