Coronavirus, bene le prime misure adottate dalla Ue ma non bastano

ALESSANDRIA – A fronte di una emergenza senza uguali paragonata a una guerra occorrono risorse straordinarie: la Commissione europea ha adottato in favore dell’agricoltura colpita dall’emergenza Covid 19 un pacchetto di misure che va dalla semplificazione e flessibilità degli aiuti Pac alle deroghe ai controlli per lo Sviluppo rurale e un’altra serie di interventi, in particolare il ricorso agli ammassi, è in fase di adozione da parte dell’esecutivo Ue. Ma non bastano.

Continua a leggere l'articolo dopo il banner

Accogliamo con favore queste prime mosse di Bruxelles, ma molto resta ancora da fare, soprattutto in termini di mobilitazione di adeguati finanziamenti dell’Unione europea che consentano ai settori più colpiti di resistere in questo momento di crisi acuta – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Riteniamo indispensabile stanziare più finanziamenti per realizzare quel piano Marshall proposto per risollevare l’agricoltura Ue dai gravissimi danni prodotti dalla pandemia. ​Per il mondo dell’agricoltura non si tratta di chiedere garanzie per ripartire perché di fatto, nonostante le difficoltà, abbiamo continuato a produrre per garantire ogni giorno l’approvvigionamento agroalimentare e tutela del Made in Italy ma di continuare a produrre”.

E per permettere questa continuità le imprese devono poter contare sulla manodopera e quindi sulla semplificazione dei voucher, uno strumento indispensabile per le aziende e importante fonte di reddito per molte persone in difficoltà.

Liquidità ma anche snellire la burocrazia, consapevoli che alcuni settori, come ad esempio il vitivinicolo, stanno pagando più di altri le conseguenze del coronavirus: “E’ così da sempre ma oggi più che mai è necessario stare vicino e sostenere le nostre imprese agricole, così importanti sia sul piano economico che sociale, anche attraverso interventi straordinari e immediati di sostegno alla liquidità, di forte snellimento della burocrazia, ma capaci pure di offrire prospettive e certezze per il futuro”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo.

La Pac ha dimostrato di avere solo alcuni strumenti per rispondere alla crisi, e che se non sufficientemente finanziati, rischiano di essere inefficaci. Su questo si dovrà lavorare fin da subito sia nel quadro del processo di riforma della Politica agricola comune, sia in vista del futuro Quadro Finanziario Pluriennale.

E’ importante stabilire ancora una volta la centralità dell’agricoltura. I tagli alla Pac, oltre che inaccettabili, si dimostrano oggi più che mai poco lungimiranti per garantire la necessaria protezione ad un settore che resiste ad una crisi che, soprattutto in alcuni contesti, rimette in gioco la sicurezza alimentare – hanno continuato Bianco e Rampazzo -. Servono azioni anche per lo Sviluppo rurale, sarebbe importante assicurare la possibilità di un uso più flessibile delle risorse sia per l’attuale programmazione che per i primi anni della prossima per assicurare così una rete di protezione ai nostri agricoltori attraverso la possibilità di attivare misure compensative straordinarie sia con le risorse non ancora spese sia con l’impiego di parte di quelle future”.

In molti casi i compensi riconosciuti agli agricoltori sono scesi sono i costi di produzione, per questo servono misure urgenti perché in gioco c’è l’intera filiera agricola territoriale che da un lato sta subendo gli effetti del Coronavirus e dall’altro ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza.

E, in considerazione del fatto che in molti settori la drammatica situazione non esaurirà il suo impatto negativo quest’anno, si dovrebbe anche pensare alla proroga del Quadro temporaneo in materia di aiuti di Stato per il 2021”, hanno concluso Bianco e Rampazzo. 

Continua a leggere l'articolo dopo il banner

Intanto, in attesa che per i voucher agricoli arrivi qualche buona notizia continuano ad aumentare i click alla piattaforma varata da Coldiretti “Job in Country” e autorizzata dal Ministero del Lavoro: uno strumento on line di intermediazione della manodopera autorizzata che offre a imprese e lavoratori un luogo di incontro, prima virtuale on line e poi sul campo.