I Commercianti del Cristo proseguono gli incontri in vista della ripresa

ALESSANDRIA – Quasi 50 partecipanti alla riunione di questa settimana dell’Associazione Attività e Commercio di Corso Acqui in vista della ripresa delle attività commerciali. Tra gli ospiti anche gli assessori comunali Cherima Fteita, Paolo Borasio e Piervittorio Ciccaglioni e l’assistente dell’Assessore regionale Vittoria Poggio, Luca Broccatelli. 

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Il Bonus Piemonte e RipartiPiemonte sono stati ideati per dare un contributo alle aziende piemontesi – ha spiegato in apertura di riunione Luca Broccatelli della Regione Piemonte -. Bonus Piemonte è destinato a quelle attività che non possono ancora aprire o che hanno avuto perdite di incassi consistenti. I destinatari riceveranno nei prossimi giorni una PEC in cui saranno elencati i semplici passaggi per accedere a questo bonus che, attualmente, è ancora al vaglio del Consiglio Regionale ma passerà entro il 15 o 16 maggio. Si tratta di un contributo a fondo perduto da 1000 a 2500€. Non tutti riceveranno la PEC il 15 perché andremo in ordine alfabetico. All’interno della PEC ci saranno 10 domande che al termine porteranno all’erogazione automatica del contributo. Qualora non abbiate ricevuto entro il 20/21 maggio la PEC potete scrivere ad HelpBonusPiemonte in modo da ricevere la PEC”.

Dopo aver visto il video della canzone dedicata ad Alessandria del dj Stefano Pain è stato il momento degli interventi istituzionali.

La situazione in Alessandria è in via di miglioramento per quanto riguarda i ricoverati in ospedale – ha detto l’Assessore comunale Paolo Borasio -. Il problema che stiamo riscontrando è che la gente non ha capito il passaggio dalla Fase 1 alla Fase 2. Le persone non hanno capito che non si può sostare sulle panchine, nei parchi o nelle piazze. Questo sta creando un grosso problema perché siamo dovuti intervenire con la Polizia Locale per gente che sostava senza mascherina o partite di pallone. Non siamo ancora usciti dall’emergenza e, quindi, ci vuole un forte rispetto delle norme. Non è permessa nessuna attività ludico-ricreativa. Sono arrivate altre 50 mila mascherine e, da domani, saranno in distribuzione nelle farmacie a tutte le persone maggiorenni che non l’hanno ricevuta nella scorsa distribuzione. Ne arriveranno altre 40 mila. Poi ci saranno quelle della Regione Piemonte che saranno distribuite dalle Poste a partire dalla settimana prossima. Il Piemonte, come numeri dell’emergenza, è indietro di quasi dieci giorni rispetto alle altre regioni. Se non manteniamo il distanziamento sociale ed utilizziamo i dispositivi di protezione rischiamo seriamente di tornare alla Fase 1. Voglio proporre al Sindaco di rendere obbligatoria la mascherina anche nei luoghi aperti. Dovremo tenerla fino a quando non ci sarà un vaccino”.

Si è parlato anche dei problemi sociali durante l’emergenza sanitaria in atto.

Per quanto riguarda il sociale – ha detto l’Assessore comunale Piervittorio Ciccaglioni, il Comune attraverso il CISSACA ha attivato la consegna dei farmaci alle persone anziane. Avevamo in piedi situazioni molto delicate: quelle delle persone senza fissa dimora. Insieme alla CARITAS, alla ASL ed al terzo settore abbiamo inserito 44 persone nei dormitori e non escono come prima ma rimangono anche per i pasti ed hanno l’assistenza sanitaria. Ci devono essere, anche, dei soldi a fondo perduto perché trovo assurdo che un cittadino che ha un’attività commerciale debba andare in banca a chiedere prestiti perché altrimenti non ci sono i fondi per poter ripartire. Per quanto riguarda, invece, le attività sportive dovremo aspettare il nuovo DPCM. Per le società sportive che hanno avuto perdite di natura economica, la Regione ha già attivato un bando di circa 5 milioni”.

L’Associazione è sempre stata una fonte di eventi per il quartiere Cristo e per la città.

Questa emergenza, qualche mese fa, non potevamo nemmeno immaginarla – ha detto l’Assessore comunale Cherima Fteita -. In questi giorni cercare di capire quale sia la giusta strada da percorrere per tutte quelle iniziative ed eventi che erano stati messi in piedi è difficile. Ci arrivano, però, ogni giorno diverse proposte dalla danza, alla musica, al teatro da cui prendere spunto. Dovremo studiare delle nuove modalità per poterci sostenere gli uni con gli altri per poter avviare al meglio le attività. La manifestazione, come l’abbiamo sempre interpretata, non si può fare in questo momento. Stiamo studiando delle proposte un po’ più semplici per ripartire in qualche modo. Noi saremo rigorosissimi e non andremo oltre a determinati schemi. Aspettiamo quelle che saranno le direttive. Non ho solo la delega alle manifestazioni ma anche quella all’ITC. In due anni di lavoro, facendo tutti i cambiamenti che ci eravamo imposti di fare, abbiamo messo in piedi tutta l’infrastruttura che ci ha permesso in due giorni di organizzare lo smart working per tutti i dipendenti comunali”.

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Questo venerdì si sarebbe dovuta tenere la Stralessandria al Cristo.

Non abbiamo annullato la Stralessandria – ha spiegato Piero Sacchima abbiamo ipotizzato di spostarla alla prima domenica di ottobre. Come è consentito fare ad oggi attività motoria sarà consentito fare attività motoria per la città. Non sarà una corsa ma sarà una giornata. Da tradizione diventerebbe un rito. L’idea dello Stralessandria Day sarebbe quella di finanziare un progetto di riqualificazione urbana”.

Dal Brasile è arrivato anche il saluto di Don Mario Gonella, storico parroco di San Giovanni Evangelista. “È un piacere grande parlare con voi. Il tempo che ho passato al Cristo mi ha profondamente segnato e marcato e porto con me ricordi molto belli. Sono felice di sentirvi vicini in questo momento di pandemia”.

Presenti anche alcuni commercianti del centro, rappresentati dallo sfogo di Piero Roberto Pippo. “Sono due mesi in mezzo che lo stato ci dice che dovrebbero arrivare dei soldi – ha detto -. A qualcuno sono arrivati 600€. Nessuno ci sta dando risposte. È di questa mattina il dato di Unioncamere che quasi un milione di persone saranno senza lavoro perché le aziende chiuderanno. Ho dei colleghi che non possono aprire neanche per il take away perché non hanno i soldi per andare a fare la spesa. Cosa si può fare?”. Dello stesso avviso Andrea Cortesi: “Io i 600€ li ho presi ma sono bastati solo per coprire le spese. Non essendo arrivate le casse integrazioni per i nostri dipendenti abbiamo bisogno delle risposte. Non ci sono i soldi in giro. La gente non potrà spendere e non si è fatto nulla per le piccole cose. Si potevano, almeno, togliere le tasse dalle bollette o i plateatici, visto che non li utilizziamo. Si sono sospese le imposte. Serve a poco perché si sposta solo più avanti”.

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