Fase 2, prima salta l’accordo con le regioni. Governatori: “Così non riapre nessuno”. Nella notte poi lo strappo si ricuce
ROMA – Si è ricucito questa notte lo strappo tra il Governo e le regioni sulla Fase 2. Il motivo dello strappo? Il DPCM annunciato dal Premier Giuseppe Conte.
Continua a leggere l'articolo dopo il banner
Tutto è iniziato con una dichiarazione furente del Governatore della Liguria Giovanni Toti che ha detto: “Temiamo che l’accordo politico raggiunto venerdì sia stato depotenziato dai vari comitati tecnico scientifici. E se non c’è chiarezza di regole o peggio regole assurde si creerà il caos normativo che non consentirà a nessuno di aprire. Il problema è che il DPCM del Governo, su cui ha messo le mani qualche tecnico un po’ troppo zelante, non recepisce la sostanza dell’accordo politico raggiunto ieri. Non c’è il richiamo alle linee guida delle Regioni (quelle che le categorie economiche vogliono), chiama in causa non meglio precisate linee guida nazionali, inibisce alcune facoltà di deroga regionali. Così rischiamo il caos”.
Di “situazione surreale” aveva parlato poco dopo anche il Governatore dell’Abruzzo Marco Marsilio.
A notte inoltrata, quindi, è iniziato un nuovo vertice Stato-Regioni terminato verso le 3:30 quando il Governo ha deciso di allegare al DPCM anche le linee guida regionali e non solo quelle statali. Lo strappo sembrerebbe essersi ricucito.
Al termine del vertice, il Ministro Francesco Boccia ha dichiarato: “Lavoro intenso e molto utile per far ripartire l’Italia in sicurezza. Le richieste delle Regioni erano legittime, la soluzione è stata raggiunta nell’interesse del Paese. L’accordo che riprende le linee guida delle Regioni per le ordinanze sancisce ancora una volta la leale collaborazione tra Regioni e Governo. Ringrazio i presidenti per aver sempre ricercato una soluzione nell’interesse del Paese. Ogni nuovo passo è fatto su un terreno nuovo per tutti e spesso serve un’assunzione ulteriore di responsabilità”.