Immuni, Marco Porro ci spiega come funziona

ALESSANDRIA – Immuni è stata lanciata e noi abbiamo voluto saperne di più chiedendo a Marco Porro, informatico esperto di nuove tecnologie e sicurezza informatica e consulente presso l’Azienda Ospedaliera SS. Antonio Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria.

Continua a leggere l'articolo dopo il banner

Il grande giorno è arrivato – spiega Porro -, dopo tante inutili polemiche l’app Immuni è finalmente disponibile ufficialmente sugli store di Google e Apple e può essere installata gratuitamente volontariamente da tutti gli Italiani sugli smartphone più recenti”.

L’app, però, al momento non funziona in tutta Italia.

Per ora – continua – il test è attivo solo in 4 Regioni: Liguria, Marche, Puglia e Abruzzo. Dall’8 Giugno sarà collegata al sistema Sanitario Nazionale. Nelle altre regioni come il Piemonte, per ora potrà essere scaricata ma i servizi non saranno ancora accessibili. Le altre regioni probabilmente arriveranno dopo se i test andranno bene. Ricordo che il sistema per funzionare correttamente deve essere installato su una buona parte di smartphone della popolazione”.

Cosa bisogna fare per averla e come funziona?

Per installarla – prosegue Porro – occorre avere uno smartphone Android o un iPhone con sistemi operativi aggiornati: per iPhone occorre iOS versione 13.5 mentre su Android il Play Service versione 20.18.13. Una volta installata l’app, con pochi click, basta inserire il comune di residenza ed il sistema funzionerà in automatico in background tramite la tecnologia Bluetooth Low Energy. Gli smartphone sui quali è presente quando si troveranno ad una distanza inferiore a un metro di distanza si scambieranno dei codici criptati numerici completamente anonimi, senza nessun dato personale come nome, cognome o posizione GPS. Questi dati, ricordo, saranno conservati unicamente nella memoria interna dello smartphone e solo quando uno dei soggetti che ha scaricato l’app risultasse positivo al Covid19 accertato in ASL, dietro al consenso del soggetto, l’operatore sanitario abilitato inserirà un codice alfanumerico di sblocco nel sistema per autorizzare il tracciamento unicamente dei contatti di prossimità tra smartphone. Tutte le persone a questo punto che hanno avuto contatto stretto vengo allertate tramite una notifica diretta sullo smartphone dove viene quindi invitato l’utente ad adottare alcune regole di comportamento nonché a contattare il proprio medico che a sua volta provvederà a contattare l’ASL dove verranno effettuati gli accertamenti neccessari con tampone e nel caso di positività la quarantena”.

Ci sono problemi legati alla privacy?

Per chi ha paura della privacy non deve preoccuparsi – conclude -. La privacy è garantita perché il codice sorgente di Immuni è disponibile a tutti. L’unica accortezza è di installare Immuni solamente dagli store ufficiali, ignorando qualsiasi mail o SMS dove vengono inviati link esterni a scaricare l’app. Proprio ora gira un ransomware che cripta tutti i dati sul computer per poi chiedere il riscatto, in questo caso il Covid19 non c’entra nulla”.

Continua a leggere l'articolo dopo il banner