È tempesta nel carrello della spesa, speculazione al ribasso in campo e stalla

ALESSANDRIA – A causa del clima impazzito la produzione di pesche e nettarine è ridotta del 28% mentre il quantitativo di albicocche è più che dimezzato rispetto allo scorso anno (-56%).

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Ma è tempesta anche nel carrello della spesa con un aumento dei prezzi al consumo dell’11,5% per la frutta e del 4,6% per gli ortaggi che in alcuni casi vengono pagati agli agricoltori al disotto dei costi di produzione.

Balzano i prezzi al consumo, dal latte (+3,1%) ai salumi (+3,5%), dalla verdura (+4,6%) alla frutta (+11,5%) ma anche carne (+2,7%) in controtendenza con l’andamento generale che su base annua vede il Paese in deflazione (-0,2%).

E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti sui dati Istat relativi all’inflazione a giugno che registra una spinta al rialzo dei prezzi del +2,3% per gli alimentari, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

“Una situazione che denota sconvolgimenti della domanda in un mercato ancora lontano dal tornare alla normalità dopo il lockdown. A incidere sulle quotazioni sono le difficoltà in cui continua a versare la ristorazione, ancora alla prese con una difficile ripartenza”, afferma il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

Ad aumentare il prezzo nel carrello della spesa anche il pesce surgelato (+3,5%), la pasta (+3,3%), lo zucchero (+2,8%), l’acqua minerale (+1,8%), i formaggi (+1,6%) ed il pane (+1,4%).

Come abbiamo denunciato più volte nel lockdown si sono verificate delle speculazioni al ribasso tangibili nei campi e nelle stalle mentre i prezzi al consumo aumentano – continua il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzomettendo a rischio il sistema agroalimentare e facendo lavorare sotto costo i nostri imprenditori”.

Di fronte al pericolo dell’inganno la Coldiretti consiglia di verificare su cartellini ed etichette obbligatori per legge l’origine nazionale, di preferire le produzioni locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono maggiore freschezza, privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori, nei mercati di Campagna Amica e nei punti vendita specializzati anche della grande distribuzione dove è più facile individuare l’origine e la genuinità dei prodotti.

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