Regole più rigide per l’ingresso o il rientro in Piemonte dall’estero

Comunicazione obbligatoria per chi transita o arriva da Paesi a rischio e 14 giorni di isolamento fiduciario, tampone e autocertificazione per chi lavora in sanità e servizi di assistenza alla persona sono le principali indicazioni operative che dovranno essere osservate per entrare in Piemonte dall’estero stabilite dalla Giunta regionale nel corso dell’ultima seduta prima della pausa estiva.

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Il presidente della Regione sottolinea che, rispetto alle disposizioni nazionali, il Piemonte ha voluto introdurre due irrobustimenti che riguardano in particolare gli operatori della sanità e dei servizi socio-sanitari e assistenziali, per la delicatezza di queste professioni che sono a contatto con le fasce più fragili ed esposte della popolazione. Chi lavora in questi settori verrà, quindi, sottoposto a un tampone di verifica prima della fine dell’isolamento.

L’assessore alla Sanità evidenzia che si tratta di una misura prudenziale ma necessaria, perché sull’incremento dei nuovi contagi c’è un impatto rilevante dei casi importati, soprattutto dai Paesi che in questo momento hanno una situazione epidemica particolarmente critica. L’assessore alla Cooperazione internazionale aggiunge che con le autodichiarazioni e certificazioni sull’isolamento fiduciario si danno ai lavoratori stranieri le certezze e le garanzie che i consolati giustamente richiedevano, e che con i tamponi ad operatori della sanità e assistenza e i posti in residenze alternative, senza costi per il pubblico, si garantisce l’incolumità dal rischio contagio dei tanti anziani assistiti da badanti. Inoltre, con questo nuovo metodo di collaborazione con le autorità diplomatiche si garantiscono regole e sicurezza agli stranieri integrati che lavorano in Piemonte.

Le nuove regole

Chi rientra dai Paesi per i quali è previsto l’obbligo di isolamento fiduciario per 14 giorni dovrà darne comunicazione compilando un apposito modulo, scaricabile sul sito della Regione, da trasmettere al proprio medico di base o al Sisp (Servizio di Igiene e sanità pubblica), specificando anche se svolge una professione socio-sanitaria o di assistenza alla persona.

Tutte le aziende sanitarie e le strutture socio-assistenziali, pubbliche e private soggette ad autorizzazione all’esercizio dell’attività da parte delle Asl devono far compilare un’apposita autocertificazione a tutti i dipendenti assenti dal lavoro per più di 5 giorni (indipendentemente se abbiano soggiornato all’estero o in Italia).

La consegna dell’autocertificazione al datore di lavoro è raccomandata anche per chi, come nel caso di badanti, lavora nell’assistenza alla persona. Proprio per chi convive con le fasce più a rischio è stato previsto che l’isolamento fiduciario possa avvenire in un luogo alternativo al proprio normale domicilio, incluso (a proprio carico) strutture individuate dall’Asl in collaborazione con la Protezione civile.

Si segnala anche che chi rientra da Romania e Bulgaria è tenuto all’isolamento fiduciario in considerazione della situazione epidemiologica e dei conseguenti provvedimenti del Governo e che non può rientrare in Italia chi proviene da Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana, Serbia oppure ha transitato da questi Paesi nei passati 14 giorni.