Italia Nostra e il ripristino dell’Arco di Piazza Matteotti
L’Organizzazione ITALIA NOSTRA, da alcuni sabati, raccoglie con successo i fondi per il ripristino dell’Arco di piazza Matteotti; a tal fine, per dar valore al monumento, ha posizionato un punto riferimento all’imbocco da via Dante con Corso Lamarmora, proprio ai piedi del monumento, oggetto del restauro.
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L’Arco è stato edificato in occasione del passaggio di re Vittorio Amedeo III con la sua sposa, la regina Maria Antonia Ferdinanda di Borbone, figlia del re di Spagna, progettato dall’architetto Giuseppe Caselli, inaugurato nel 1768.
Gli incaricati alla raccolta consegnano, ai generosi donatori, una copia delle rime qui sotto riportate.
À L’ARC ED PIASA GENUA
CAR ARC, Continua a leggere l'articolo dopo il banner
A suta la to ombra, in dì a suma nasì!
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La to costrusion, c’mè la storia l’ha tramandà, l’è stacia na boña ucasion per u re da chi pasà, Continua a leggere l'articolo dopo il banner
an cumpagnia dra Regeña, andonda j’ospit is son fermà antra nostra cytadeña. Niente t’hai da fe ancon u trionf! Continua a leggere l'articolo dopo il banner
Donca, t’hai oh arc, gnonca u ricord d’na vitoria, ma quc’adon, parc, l’ha mandà is a memoria.
Tont voti i t’on restaurà, tej semper anconfundibil! U j’è chi qut’auriva eliminà! L’è ina furtoña ancrebil, l’avejti salvà. Tej ancura an bon stat, an barba al pasà, d’an demulitur asicurà quc’adon u t’ha salvà.
At salut ancon tont, tont car afèt
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ALL’ARCO DI PIAZZA MATTEOTTI
CARO ARCO,
Sotto la tua ombra, un dì siamo nati!
La tua edificazione, come la storia ha tramandato, è stata una buona occasione per il re di qui passato, in compagnia della regina, ove gli ospiti han pernottato nella nostra cittadina. Nulla con il trionfo! Dunque, hai oh arco, nemmen il ricordo d’una vittoria, eppur qualcun, parco, ha mandato ciò a memoria
Tante volte restaurato, sei sempre inconfondibile! C’è chi ti voleva eliminato! È una fortuna incredibile, l’averti salvato. Sei ancora in buono stato, nonostante il passato, da un demolitor assicurato qualcun t’ha salvato.
E ti saluto con tanto, tanto, caro affetto!
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Franco Montaldo |