I leoni di Sicilia di Stefania Auci
Stefania Auci descrive la famiglia Florio nel suo libro I Leoni di Sicilia – la saga dei Florio laddove racconta i loro avvenimenti attraverso ricerche complesse, ricavando un testo alla portata di tutti
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Ignazio e Paolo Florio arrivano nella città di Palermo da Bagnara Calabra, dapprima sono un poco spaesati, tuttavia si riprendono con solerzia, ben presto ritornano ad essere irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono … com’è riportato nella copertina d’aperura.
Questi giovani sanno negoziare; l’importazione d’ogni tipo di spezie rende, per cui in poco tempo sono proprietari di cospicui beni tanto, con il tempo, da fondare la loro Compagnia di Navigazione…. E.. non solo
Il figlio di Paolo, Vincenzo, continua sulle stesse orme lasciate dal genitore, nonché dallo zio, ha il merito d’aver trasformato il vino marsala, ritenuto dai nobili palermitani pevera cosa, in un nettare degno della tavola di un re; così come, con il tonno sott’olio hanno saputo proporlo ai consumatori come un’eccellenza, e tant’altro ancora.
I palermitani non gradiscono quanto hanno dimostrato di saper lavorare i nuovi venuti, definiti stranieri, a volte oggetto di pesanti derisioni.
I Florio hanno un nome da difendere, scelgono le loro spose eccezionali, del livello di Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto – compreso l’amore – per la stabilità della famiglia; oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile.
Le oltre quattrocento pagine sono agevoli da leggere, adatte a lettori di ogni età, uscite da Fotocomposizione Editype S.r.l. di Agrate Brianza – Monza, terminato di stampare nel mese cli settembre 2020, per conto della Casa Editrice Nord s.u.r.l. – Grafica Veneta S.p.A. di Trebaseleghe (PD), in libreria a € 18.00=.
L’immagine di copertina: Ritratto di Signora con due adolescenti è di Vittorio Matteo Corcos – collezione privata Archivi Alinari Firenze.
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Franco Montaldo