4 novembre: per non dimenticare
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo intervento dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon in occasione del 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Perché non dobbiamo dimenticare!
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“Nel 1915 gli Italiani erano trentasei milioni.
Nella Prima Guerra Mondiale i mobilitati furono 5.315.000.
I caduti furono 680.000.
Fu una guerra di popolo, più delle guerre d’indipendenza, più della Seconda Guerra Mondiale.
Sacrifici, sofferenze, sangue, lutti.
Con quella guerra l’Italia raggiunse i suoi confini naturali.
Dopo quella guerra finì di esistere un’Italietta di fresca indipendenza, guardata con sufficienza dalle grandi potenze.
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Dopo quella guerra, l’Italia ebbe la consapevolezza di potere svolgere un ruolo importante nello scenario internazionale.
Oggi, purtroppo, si tende a ricordare la disfatta di Caporetto.
Quindici giorni dopo Caporetto, l’8 novembre 1917, a Peschiera del Garda, il Re Vittorio Emanuele III impose agli alleati, in un convegno oggi colpevolmente dimenticato, la linea del Piave, la linea della resistenza dell’Esercito e di tutto il popolo italiano.
Fu la svolta, la svolta decisiva.
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Dopo il Piave, Vittorio Veneto, la Vittoria.
Ricordarla non sia un rito ripetitivo e stantio.
Il 4 novembre sia la festa del nostro popolo, del nostro orgoglio.
Torni ad essere festa nazionale.”
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