La storia di Alessandro: “Pensavo che Covid-19 fosse una montatura, poi ho smesso di respirare e ho capito”

OSTIA – Il Mattino pubblica oggi un’intervista ad Alessandro, un ragazzo di 35 anni di Ostia. Prima i suoi genitori e poi lui hanno contratto il coronavirus. Alessandro non si considerava un negazionista ma uno scettico: “Credevo – racconta – fosse un’esagerazione, una malattia sopravvalutata. Seguivo le notizie e pensavo che la diffusione del virus non si sarebbe mai trasformata in una pandemia così grave. Ma poi mi sono ammalato anch’io, ed è cambiato tutto”.

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Alessandro, poi, racconta nei dettagli la sua malattia.

Mi sono ammalato – prosegue il giovane – e dopo qualche giorno mi sono spaventato davvero. Io sono giovane, forte, non ho problemi fisici, però ho avuto una febbre devastante. Per oltre due settimane tra 39 e 42 e mezzo, avevo l’ossigenazione attorno a 89-90. Di quel periodo non ricordo molto perché non ero lucido, stavo molto male, figurarsi cosa può succedere a una persona di settant’anni. Sono guarito e fortunatamente anche mia madre, che è paziente oncologica. Abbiamo trascorso più di due mesi d’inferno, la paura è stata molta. E ho capito davvero cos’è il Covid. Prima ero uno scettico. Mi sono ricreduto”.

Alessandro, però, lancia anche un monito ai negazionisti. “Chi rifiuta di riconoscere l’esistenza del virus va in giro senza mascherina – conclude -. Bene, chi si ammala resti a casa sua e non vada a intasare gli ospedali”.