“Berlino est 2.0” di Federico Cenci

Questa settimana vi consigliamo la lettura di “Berlino est 2.0” di Federico Cenci (Eclettica Edizioni), inquietante ritratto di un distopico futuro post-Covid, che ci proietta, però, anche nelle atmosfere orwelliane di “1984”

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Pubblichiamo la recensione di Salvatore Santangelo e Riccardo Tarantelli:

Lo scenario è quello di una Berlino post-post-Covid governata da un mastodontico “Mega Partito”. Una situazione surreale nella quale il protagonista di questo romanzo, August, si trova a dover vivere la sua quotidianità che è stata completamente stravolta da quelle che sono tutte le regole che i cittadini si trovano a dover osservare nelle fasi immediatamente successive al post-Covid. Post-post-Covid, appunto.

Nei brevi capitoli che si susseguono velocemente, rendendola quindi anche una lettura riflessiva e dinamica, è facile ritrovarsi catapultati nel romanzo “1984” di George Orwell; oppure direttamente nella sua trasposizione cinematografica, “Orwell 1984” di Micheal Radford. Davanti a noi vediamo un Winston Smith berlinese che, attraversando le strade della sua città, si accorge di come ora la vita sia completamente cambiata e moltissime cose abbiano perso il loro valore genuino.

Preso nella sua assolutezza, possiamo anche noi immedesimarci nel nostro August di Roma, Milano, Bologna, e così via. È innegabile come la attuale situazione di emergenza sanitaria abbia stravolto le nostre abitudini, allontanandoci da ciò che prima ritenevamo naturale fare e -soprattutto- scontato.

Guai, poi, a defezionare – continua l’autore – perché qualsiasi atto di ribellione contro le contromisure messe in atto dal MegaPartito è severamente punito, e nessuno può sfuggirne soprattutto perché grazie alle casse di risonanza delle istituzioni di Berlino 2.0 si crea un vero e proprio processo di colpevolizzazione nell’individuo che ne previene gli atti illeciti. “Nel grande rito d’espiazione collettiva che è diventata la delazione è impossibile rintracciare un filo logico o di umanità.”.
Effettivamente, la condizione di quarantena e di chiusura totale della maggior parte delle attività dedite a stimolare la socialità, trasforma perfino prendere un caffè in un atto di coraggiosa ribellione, che viene quindi aspramente osteggiato dalle autorità del Mega Partito.

Ma non tutto è perduto per August: nel romanzo, come nella vita reale, alcune decisioni cadranno inesorabilmente sotto il peso delle proprie contraddizioni e, le verità che fin lì erano state date per certe, cadranno una dietro l’altra come delle tessere del domino, riscattando quel rapporto autentico che fin lì era stato severamente osteggiato.

 

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