Una forma d’arte un po’ diversa: il Caricaturista

La caricatura è arte, anzi ha qualcosa in più: l’uomorismo. Il ritratto caricato significa simpatia, bonaria interpretazione di una realtà un po’ sbarazzina, sceglie le imperfezioni per accentuarle. Ha una storia Non è da confondere con il ritratto interiore.

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La caricatura è la raffigurazione di soggetti i cui tratti somatici sono intenzionalmente distorti, si evidenziano i particolari del corpo ridicoli, pur mantenendo la ferma rassomiglianza con il modello.

Il termine trae origine dal verbo caricare; potrebbe contenere anche la radice della parola carattere; si preferisce cercare una somiglianza nel vocabolo di origine spagnola, cara, dal significato di viso, volto, ma non sempre corrisponde alla realtà.

Lo scopo della caricatura è satirico, senza cattiveria, né arroganza, anzi esprime una simpatica manifestazione dell’arte, in particolare nella magnifica forma del ritratto.

La sua storia è imprecisa, non ben definita: Leonardo l’ha espressa con volti tratti dai suoi contemporanei; Michelangelo intravede, nella caricatura, il Papa con cui ha litigato per la messa in opera del Giudizio Universale.

Annibale Carracci ne ha diffuso l’impiego, Pier Leone Grezzi, ha ritratto i suoi concittadini romani e turisti, incidendo i disegni meglio riusciti, divenendo la sua principale fonte di vita. Il Tiepolo ha disegnato – alcuni con l’ acquerello – molti ritratti caricati, ritenendoli un’attività minore, ormai dimenticata dagli studiosi, nei confronti della sua squisita pittura.

Il miglior periodo è compreso fra il Sette e l’Ottocento, con la diffusione della satira, specialmente in Inghilterra, in Francia; successivamente anche nella nostra Penisola.

Sorgono periodici come La Caricature, a Parigi; a Londra compare il Monthly Sheet of Caricatures, oggi introvabili preziose pubblicazioni, litografate a mano.

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L’Italia ha, fra i suoi figli Virginio, il brillante caricaturista italiano di Torino, collaboratore de il Fischietto.

Le tecniche di riproduzione si perfezionano, nasce il sistema fotomeccanico indicato per rimarcare le cosiddette mezzetinte, le quali danno spicco al lavoro del grafico. E’ il periodo in cui si colpisce il mondo politico e sociale, forse la parte più significativa della caricatura, ricco di personaggi conosciuti, ovviamente da un pubblico elitario.

La caricatura è, nella norma, un disegno senza fraitendimenti, sempre attuale; la cui forza è di attribuire il suo giusto valore; con questo si intende scindere,  la caricatura dal ritratto, letto nel più profondo intimo: la prima ha uno sfondo umoristico; il secondo è l’espressione dei volti, nei confronti dell’amarezza lasciata dall’esistenza. E’ ben diverso!

                                                                                              Franco Montaldo

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La caricatura: il Direttore di Hurrà Grigi e AL 24 Massimo Taggiasco visto da Carlo Dossola