Teatro Sociale di Valenza: bilancio dopo un anno di sipario chiuso

Dopo un anno di sipario chiuso, noi lavoratori del Teatro Sociale di Valenza facciamo un bilancio della situazione attraverso questa lettera aperta, sottoscritta da tanti colleghi, collaboratori e amici che in parte vivono la nostra stessa condizione e che in questo momento particolarmente difficile dimostrano grande affetto e sostegno nei nostri confronti.

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Un anno.
È passato, ormai, un anno dal DPCM del 4 marzo 2020 che vietava ogni tipo di evento con la presenza di pubblico e, di fatto, chiudeva teatri, cinema e locali per la musica dal vivo.
Sipario chiuso. Per noi che lavoriamo in questo settore significa rimanere senza lavoro, perché lo spettacolo “dal vivo” non è una cosa che si può fare in smart working.

Intorno a uno spettacolo c’è un intero ecosistema: artisti, registi, autori, tecnici luci, fonici, costumisti, scenografi, organizzatori, produttori, uffici stampa, personale di sala, services, e tanto altro. Tutti mestieri che non possono essere svolti da casa propria.

Durante i mesi estivi sono stati fatti salti mortali, azzardi improbabili, pur di poter recuperare parte del lavoro perso e fortunatamente a Valenza è stato possibile organizzare una vivace rassegna presso l’Arena Carducci.

Ci abbiamo creduto, ci abbiamo sperato, eppure a ottobre proprio pochi giorni dopo aver annunciato la nuova stagione, la programmazione cinematografica, gli appuntamenti del sabato pomeriggio per ragazzi e famiglie, i corsi e i seminari…è arrivata una nuova chiusura.
Il sipario non è stato riaperto. E se per quasi tutte le categorie sono state trovate delle soluzioni, per quanto precarie, i lavoratori dello spettacolo non hanno potuto ripartire.

Si dice che il 27 marzo, giornata mondiale del teatro, il sipario si potrà riaprire nelle zone gialle. In realtà sappiamo che non sarà proprio così.
Per riaprire il teatro non basta far scattare l’interruttore delle luci, a maggior ragione con l’incertezza del continuo cambio colore delle regioni.
Inoltre si parla di restrizioni fortemente penalizzanti. Ad esempio con la capienza ridotta al 25% nella sala cinema potrebbero accedere soltanto 24 persone e, ipotizzando un biglietto di ingresso di 6€, potremmo incassare al massimo 144€ (lordi), con cui sostenere le spese di acquisto del film, la SIAE, le spese pubblicitarie, i compensi al personale tecnico e di sala.
Ciò vale anche per il teatro nel quale non potrebbero entrare più di 90 spettatori.
Come si può pensare che sia possibile riaprire un teatro a queste condizioni?

Purtroppo è la situazione della maggioranza dei luoghi di spettacolo in Italia, in forte difficoltà già prima della pandemia e adesso ancora di più.

Lo scorso 22 febbraio abbiamo riacceso per due ore le luci del Teatro Sociale di Valenza aderendo all’iniziativa “Facciamo luce sul teatro” promossa dall’associazione Unita.

In quella occasione tante persone hanno dimostrato solidarietà e la voglia di tornare a occupare le poltrone di cinema e teatro. Questo ci dà la forza di continuare a sperare.
La speranza di poter tornare a lavorare concretamente, affinchè possa esserci presto un prossimo spettacolo grazie anche al sostegno ad oggi espresso dall’Amministrazione Comunale, e di cui siamo riconoscenti.

Roberto Tarasco
Angelo Giacobbe
Soc.Coop.CMC / Nidodiragno produzioni
Valenza Teatro Social Club

Associazione Amici del Jazz Valenza
The Joy Gospel Singers
UniTre Valenza
Services&Recording di Fabio Coscia
Collettivo teatrale Officine Gorilla
TeatroDistinto
Associazione musicale Ondasonora / Festival Echos
Ass. Cult. Commedia Community / Teatro Della Juta di Arquata Scrivia e Teatro Civico di Gavi
Compagnia teatrale Coltelleria Einstein
Accademia di danza Vietata Riproduzione
Scuola di danza Primi Passi
Scuola di danza BeArt Valenza
Quizzy Teatro
Luca Zilovich
RednakS
Beggar’s Farm
Tuttomusica di Franco Taulino
Bruno Bocchio
Compagnia teatrale Ikeatrando
Compagnia teatrale Notte Magica
Amori in Corso
Spring Up
Me.Dea – Centro antiviolenza