La gestione sanitaria in Piemonte: interviene “Buona Destra”
«Si continua ad affrontare l’emergenza sanitaria tramite slogan, annunci, propaganda elettorale al fine di nascondere
le evidenti carenze. Soprattutto nelle Regioni del Nord, in modo particolare in Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia
Giulia e Toscana, l’attuale crisi sanitaria ha portato alla luce tutti i problemi legati alla regionalizzazione del nostro
Sistema Sanitario Nazionale».
Così Filippo Rossi, leader nazionale del partito Buona Destra, punta il dito contro la gestione sanitaria in alcune aree
del nostro Paese.
«Nonostante i richiami del presidente del Consiglio Mario Draghi sulla necessità di un cambio di passo nella campagna
di vaccinazione» – prosegue Rossi – «i presidenti di alcune regioni continuano a nascondere le proprie responsabilità
decisionali tramite dichiarazioni roboanti ed accampando scuse circa la disastrosa situazione locale. Gli indici di
contagio continuano a crescere nelle loro regioni e le strutture ospedaliere, a causa del mancato potenziamento
promesso, sono in sofferenza».
Se si aggiunge l’enorme lentezza della campagna vaccinale, tra sistemi di prenotazione non efficienti, confusione nella
priorità per le diverse categorie e carenza di personale nei centri di somministrazione, ben poco fa supporre che la
realtà possa migliorare in tempi brevi.
«I nostri territori sono sottoposti da lungo tempo a notevoli misure restrittive» – aggiunge Emiliano Poggio,
responsabile del comitato di Alessandria del partito – «misure che incidono sulle libertà personali e sull’economia di
aziende ed attività commerciali del territorio. Si ripetono spesso i medesimi concetti ma dopo un anno di emergenza,
le istituzioni locali continuano a rincorrere il consenso e a declinare le proprie responsabilità, con la conseguenza che
le chiusure e le limitazioni, che dovrebbero essere l’extrema ratio, permangono l’unica misura concreta. È frustrante
ripetere sempre i medesimi concetti.
Un atteggiamento costruttivo, decisionale e finalmente operativo, lontano dalla demagogia populistica, è quanto
riteniamo essere necessario e che chiediamo sia finalmente messo in atto localmente e dalla giunta regionale
piemontese. Troppi annunci del presidente Alberto Cirio e dell’assessore Icardi, non hanno avuto seguito, a partire
dalle assunzioni di personale, all’allestimento di posti letto aggiuntivi di terapia intensiva o all’accelerazione, più volte
annunciata, della compagna vaccinale. La conseguenza di quanto scritto, in assenza di azioni concrete, è che la zona
rossa per la nostra Regione, tra le peggiori in termini di indici di contagio, si potrebbe protrarre per ancora alcune
settimane, con tutte le ricadute sociali ed economiche che ormai ben conosciamo».
buonadestra.it | twitter | facebook | e-mail | +39 391 717 1507
«È tempo che la politica torni a fare la politica e che si assuma la responsabilità di guida delle comunità» – conclude
Rossi – «l’attuale atteggiamento propagandistico assunto dalle maggiori cariche istituzionali, anche a livello locale, non
fa che aggravare la situazione in corso. Gli slogan lanciati alla ricerca di un effimero consenso non risolveranno i
problemi del nostro Paese e dei singoli territori. Il pragmatismo e la decisione devono essere il filo conduttore della
classe dirigente, per fornire risposte e soluzioni concrete alla dilagante crisi sanitaria, sociale ed economica in corso.»
Continua a leggere l'articolo dopo il banner