Frammenti di memoria contemporanea: il saggio “Ma quanti sono “I Pochi”!
Ci sono libri preziosi per quel raccontano e per come sono giunti nella libreria personale, ecco perché ho gradito molto ricevere da mani amiche un dono graditissimo, un’edizione del 1990 di un saggio che raccoglie testimonianza di un importante “frammento” di vita culturale di Alessandria, per l’appunto il saggio ““Ma quanti sono “I Pochi”! 1945-1985 40 anni di storia della compagnia comunale di recitazione, ad opera di Luciano Bevilacqua e Piercarlo Fabbio, con interventi di Emy Eco e Roberto Cotroneo e Franco Ferrari (per i tipi di WR Edizioni dell’editore Ugo Boccassi).
Un saggio, fatto di memorie, anzi di veri e propri frammenti tratti da memorie scritte, verbali e pagine di giornali, come pure dai ricordi di quanti hanno vissuto una stagione che oggi consideriamo felice, seppur costellata da difficoltà, impegno, passione e quella caparbietà che dovrebbe aver per nome quello del protagonista del saggio, sì, perché questo libro ha un protagonista di indubbio valore, il compianto Ennio Dollfus di Montevulcano (attore, regista e organizzatore teatrale, creatore di pubblico per il teatro).
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(estratto dall’intervento di Roberto Cotroneo) “Ho conosciuto Ennio Dollfuss circa dieci anni fa, in un dopo spettacolo, in un bar in fondo al quartiere Cristo- A sera tardi, forse a notte iniziata. Duro e asciutto come si conviene a un uomo di origini alsaziane, ma dall’eloquio facile, a tratti fluviale, spesso critico, disincantato e spiritosissimo”.