I Cavalieri Templari in Alessandria (ma anche in Asti e Casale Monferrato): conferenza di Ferdinando Caputi giovedì 23 settembre al Museo Etnografico di piazza della Gambarina, pressoché in contemporanea con analogo evento all’Università di Vienna (diretta streaming)
La conferenza “Alessandria una città ed una provincia Templare, i 15 cavalieri che giurarono fedeltà a Guillaume de Beaujeu” che il dr. Ferdinando Caputi, storico e archeologo e paletnologo e direttore nazionale CISREI, terrà il prossimo giovedì 23 settembre dalle ore 21,30 nel salone multimediale del Museo Etnografico “C’era una Volta”, in piazza della Gambarina, ha già il pregio di richiamare l’attenzione sulla presenza dei Cavalieri Templari in Piemonte. L’evento si sarebbe dovuto avvalere della partecipazione del prof. Albert Hauf, docente di Storia Medievale all’Università di Barcellona, e del prof. Erwig Wolfram, docente di Storia Medievale all’Università di Vienna, che questo stesso giorno saranno in diretta streaming dalle ore 18,00 presso l’Istituto di Storia Medievale in Vienna, ove tratteranno (in lingua inglese) le stesse argomentazioni che concernono Alessandria e zone circostanti, rivelando le identità e le vicende dei Cavalieri Templari originari di questo territorio; i due eventi sono collegati, tant’è si avvalgono degli stessi materiali di ricerca (al Museo Etnografico saranno presenti anche due Rievocatori in tenuta da Cavalieri Templari,grazie alla collaborazione dell’associazione IX Regio e dello stunt-man acquese Walter Siccardi).
Per quanto riguarda il territorio, vi sono tracce storiche di presenza Templare in Alessandria (in Borgoglio, prima che venisse distrutto per far spazio alla Cittadella), nei pressi di Tortona (dove i Templari avrebbero voluto fondare la città di Calventia, operazione andata a monte dopo che il Vescovo Ugo vinse la causa che aveva intentata contro di loro alla fine del 1100), in Acqui Terme e Novi Ligure e loro dintorni (con diverse Mansioni e vari possedimenti) e soprattutto in Casale Monferrato (dove ancora vi sono i resti della Chiesa di Santa Maria del Tempio, ora in zona industriale, che godeva di esenzioni da tasse e gabelle, con il particolarmente utile controllo del passaggio del fiume); inoltre, Asti ospitò un Capitolo Templare, il massimo consesso dell’organizzazione.
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Vi sono tracce della loro presenza in avarie zone del cuneese, come pure Chieri, Ivrea, Novara, Moncalieri, Vercelli, nella Val Susa e quindi a Torino: ovunque gestivano precettorie e magioni, ospizi e domus, al servizio di pellegrini e forestieri, e, elemento molto importante, piazzavano i loro insediamenti vicino ai fiumi, in campagna, nei pressi dei valichi alpini, in paesi e città, in zone frequentate da viaggiatori e mercanti vicine alle arterie principali del Piemonte dove potevano esercitare diritti di esenzione da tasse e gabelle.
L’insediamento templare più antico è pressoché certamente quello di Susa, passaggio importante per il sistema viario alpino, dove sin dal 1170 avevano edificato un ospedale per i pellegrini dedicato a Santa Maria, primo di una lunga serie che conta San Giorgio Canavese, Biandrate, Mondovì, Fossano, Alba, Vercelli, Ivrea, Savigliano, Testona, Casale Monferrato, Tortona per citare i principali.
In Alessandria si rammenta la chiesa di Santa Margherita situata in quel Borgo denominato Bergoglio o Borgoglio (distrutto nel 1728 per far posto all’attuale Cittadella, non più militare), con una mansione templare (la Mansione di Santa Margherita “de Sterpono” ovvero luogo di sterpaglia era presente già prima della fondazione della città), che dopo il 1312 vennero passati all’Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, detti poi anche di Rodi o di Malta, i futuri Cavalieri di Malta; si consideri vi erano anche altre Mansioni nell’attuale zona ove insiste l’attuale Sobborgo alessandrino di San Michele (Arcangelo).
In quel di Asti (che nel 1203 addirittura ospitò un Capitolo Generale dell’Ordine, il loro maggior consensso che testimonia così l’importanza data a questa città) una chiesa dedicata a Santa Maria del Tempio sorgeva lungo l’attuale corso Alfieri (vi sono tracce dei Templari anche in Nizza Monferrato), come pure in Casale Monferrato (all’epoca denominata Casale Sant’Evasio) esisteva una precettoria di Santa Maria del Tempio, lungo il Po (di cui si trovano tracce, una croce di Malta ben visibile, nella chiesetta che si trova nella zona industriale, zona che ha mantenuto l’antica denominazione).