Luigi Tenco: quel giovane angelo che girava senza spada.
E anche questa edizione del Festival di Sanremo è passata e andata. Comunque la viviate, questa kermesse canora, fa parte della Storia degli Italiani.
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Ma io vorrei parlare di un Festival lontanissimo, quello della morte di Luigi Tenco.
Sono passati tanti, troppi anni…e chi se lo ricorda più, Luigi Tenco, nato a Ricaldone e genovese per scelta e per averne influenzato tanti altri, di cantautori genovesi (e non)? La tragica fine di Tenco è nota, o forse lo era un tempo: Luigi fu ritrovato cadavere nella sua stanza d’albergo il 27 gennaio 1967, ucciso da un colpo di pistola. Venne decretato che si era trattato di un suicidio. Si era presentato al Festival di Sanremo con “Ciao amore ciao“, splendida canzone dalla grandissima fortuna postuma, che nessuno apprezzò…forse, disse qualcuno, era una canzone troppo bella per Sanremo…
Ma qui non voglio fare cronaca o giornalismo, ma ricordarlo attraverso le parole di una vecchia, stupenda canzone, che Francesco De Gregori gli ha dedicato tanti anni fa, con parole importanti ed una straordinaria musicalità, fatta di un canto a tratti quasi recitato, intitolata, appunto “Festival“, di cui vi faccio una sintesi testuale, invitandovi ad andarla ad ascoltare, o riascoltare, magari su YouTube, rivivendo grazie ad a questa canzone un’intensa emozione.
Dalla città dei fiori,
disse chi lo vide passare,
che forse aveva bevuto troppo,
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ma per lui era normale.
Qualcuno pensò fu problema di donne,
un altro disse, proprio quasi come Marylin Monroe.
(…) Lo portarono via in duecento,
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peccato fosse solo quando se ne andò.
La notte che presero il vino e ci lavarono la strada
Chi ha ucciso quel giovane angelo che girava senza spada?
E lontano lontano si può dire di tutto
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Non che il silenzio non sia stato osservato.
E così fu la fine del gioco,
con gli amici venuti da lontano.
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a deporre una rosa sulla cronaca nera,
a chiudere un occhio, a stringere una mano.
Alcuni lo ricordano ancora, mentre accende una sigaretta,
altri ne hanno fatto un monumento,
per dimenticare un po’ più in fretta.
La notte che presero il vino e ci lavarono la strada,
chi ha ucciso quel giovane angelo,
che girava senza spada?