Coldiretti Alessandria sulla Peste Suina Africana: “non c’è più tempo! Servono ristori, settore suinicolo al collasso!”

Alessandria – “Non c’è più tempo. Servono ristori e quelli stanziati dal decreto Sostegni ter non sono sufficienti. Le aziende suinicole sono al collasso, hanno dovuto abbattere i capi sani e ora vogliono ripartire. Sulla recinzione che vedrebbe coinvolta mezza provincia sino a Genova ci siamo già espressi in più occasioni: un assurdo e inutile spreco di denaro, non certamente la soluzione al contenimento all’abbattimento del numero di capi di cinghiali che stanno continuando a scorrazzare sul tutto il territorio. Ora è importante vigilare, oltre che sul piano sanitario, contro le speculazioni di mercato a tutela degli allevatori e del sistema economico ed occupazionale. Auspichiamo che il Commissario nominato abbia presto pieni poteri esecutivi per affrontare la situazione”.
Così il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco al termine dell’incontro organizzato dalla Regione Piemonte a Palazzo Ghilini per fare il punto, a due mesi distanza, sull’emergenza peste suina, alla presenza del Presidente della Provincia Enrico Bussolino, dell’assessore all’agricoltura Marco Protopapa e del  presidente del gruppo della Lega alla Camera dei deputati Riccardo Molinari.
Controllo e contenimento, piano di abbattimento per salvaguardare le attività agricole e collaborazione con i sindaci, implementando il numero delle guardie venatorie per intervenire in tempo zero: siamo in piena semina delle colture primaverili ed è facilmente immaginabile quali conseguenze ci potrebbero essere.
L’auspicio è che ora quanto stabilito dalla Delibera venga immediatamente reso concreto poiché, sul lato risorse, l’iter del Decreto Sostegni, a livello ministeriale, può non essere immediato  mentre le nostre imprese stanno già subendo danni economici e, sul fronte fauna selvatica, è urgente mettere in atto azioni di contenimento che riducano efficacemente la popolazione dei cinghiali, minimizzando, però, quelle attività che prevedono lo spostamento degli animali.
“Dall’operare un efficace depopolamento dei cinghiali potenziando le attività di contenimento con azioni straordinarie notturne, anche nei parchi, mediante i più moderni strumenti tecnologici che consentono di agire in sicurezza e con grande efficacia al riconoscere la possibilità a tutti i proprietari, conduttori di fondi e tutor, abilitati attraverso i corsi già svolti, di installare, anche nelle aree parco, gabbie per la cattura degli animali fino a rendere indispensabile il controllo sanitario di tutti i capi abbattuti, così da tutelare la salute pubblica e creare le condizioni che garantiscano continuità agli allevamenti domestici presenti a livello territoriale, sanzionando pesantemente chi lo evadesse”.
Sono queste le azioni prioritarie che Coldiretti ha già più volte sollecitato, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
Coldiretti Alessandria ha ribadito che vengano adottati piani di indennizzo non solo per le aziende suinicole ma anche per i danni indiretti alle aziende legate alla trasformazione e alla recettività, alla selvicoltura, e a tutte quelle realtà che stanno subendo limitazioni dai provvedimenti. E’, infatti, categorico il bisogno di sostenere e tutelare le imprese alessandrine che rischiano incalcolabili danni economici e di immagine: dagli agriturismi che hanno già dovuto subire le restrizioni legate al Covid e che negli ultimi due anni non sono mai riusciti a ripartire a pieno regime, alla selvicoltura le cui attività sono anche essenziali per il contenimento del rischio idrogeologico.

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