La crociata dei bambini.
Le terribili immagini di guerra che ci entrano di continuo nelle case e nelle menti, con tante tremende sofferenze causate alla popolazione civile, ma anche gli sguardi attoniti di tanti poveri sperduti soldati-ragazzini, che probabilmente combattono senza neppure sapere e capire il perché, mi ha fatto tornare alla mente, con prepotenza, un libro davvero singolare, a mio avviso indimenticabile e bellissimo, Mattatoio n. 5 – O la crociata dei bambini, di Kurt Vonnegut.
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Che apparentemente è una via di mezzo fra un libro sulla Seconda Guerra Mondiale e uno strambo libro di fantascienza…ma che è in realtà è uno straordinario, strepitoso libro contro la guerra, ed i suoi più assurdi, osceni orrori.
Il libro ha come sfondo la terribile strage di Dresda, avvenuta durante la seconda guerra mondiale, ma riesce ad essere allo stesso tempo ironico, fantasioso e grottesco. Perchè Mattatoio n. 5 è un romanzo semiserio, ma prende ispirazione da un evento realmente accaduto, il bombardamento della città di Dresda, vissuto in prima persona dall’autore: questi infatti riuscì a salvarsi durante l’attacco aereo perché rinchiuso in un mattatoio, il mattatoio n. 5, appunto.
Ma il titolo “La Crociata dei bambini”? Vonnegut racconta di aver parlato del libro a casa di un amico. Ma la moglie di questi, Mary, si mostrò fin da subito nervosa e scontrosa, finendo per esternarne il motivo: un altro libro di guerra che alimenterà il bellicismo con conseguente morte di giovani ignari e ingenui… Vonnegut le promise che, qualora mai lo dovesse terminare, il libro sarà pacifista e avrà come titolo La crociata dei bambini. Vonnegut scrive: “Allora capii. Era la guerra a farle così rabbia. Non voleva che i suoi bambini o i bambini di chiunque altro si facessero ammazzare in guerra”.
Ma torniamo a Dresda. Vi ricordo che la distruzione di quella città aveva più che uno scopo militare, quello di portare il terrore nel cuore della Germania. Vi ricorda qualcosa di molto contemporaneo? A dimostrazione che le guerre fanno tutte schifo…L’attacco fu condotto congiuntamente dell’aeronautica inglese e da quella americana, prima il 13 e poi, quando tutto sembrava finito, nuovamente il 15 febbraio 1945, quando la Germania era praticamente ormai sconfitta.
Più di 800 aerei inglesi volarono su Dresda, scaricando circa 1 500 tonnellate di bombe esplosive e poi 1200 tonnellate di micidiali bombe incendiarie, che provocarono una distruzione terrificante. Poi dopo la città fu attaccata dai B-17 americani che in quattro raid la colpirono con altre 1.250 tonnellate di bombe. Nella mattinata del 15 febbraio, infine, ci fu l’ultima incursione di 200 bombardieri statunitensi, le famose fortezze volanti, sulla città ancora in fiamme.
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I bombardamenti rasero al suolo una gran parte di Dresda causando una strage di civili, perchè gli obiettivi militari erano praticamente inesistenti. Leggete come Vonnegut descrive un attimo del bombardamento: «Sopra si sentivano come dei passi di giganti: erano grappoli di bombe […] il cielo era nero di fumo. Il sole era una capocchia di spillo. Dresda ormai era come la luna, nient’altro che minerali. I sassi scottavano. Nei dintorni erano tutti morti». Questa è una storia che è diventata una pietra miliare della letteratura antimilitarista, capace di far piangere, a tratti far sorridere, ma soprattutto riflettere, e molto, e soprattutto in questo tempo difficile.