Un grande film per una Buona Pasqua: Jesus Christ Superstar.

Pasqua è oramai molto vicina, e io vi vorrei proporre di rivedere questo film ormai decisamente “storia” anch’esso. Io l’ho rivisto molte volte e debbo dire che il suo fascino non cessa di coinvolgermi moltissimo. A mio avviso si tratta di un grandissimo film, adatto ad essere visto o rivisto in questa Pasqua. Ma forse sono ingannato, in questo mio giudizio estetico, dai miei antichi ricordi, di ragazzino che è stato a vederlo a bocca aperta nella bella età dei suoi 14 anni… vabbè, sia come sia, e visto che siamo ormai quasi a Pasqua, lasciatemi parlare di questo film.

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Il film usci negli USA nel 1973, arrivando in Italia l’anno successivo. C’erano state un bel po’ di resistenze nel mondo cattolico più retrivo, che considerava blasfemo questo film che si permetteva di fare un’Opera Rock parlando della passione e della morte di Cristo.

Io avevo allora l’incredibile età di 14 anni! Con il Pullman (che noi chiamavamo “corriera”) io e un paio di ragazzini più o meno della mia età ci spingemmo, la domenica pomeriggio, per il primo spettacolo, dal paese ad Alessandria. Ora, immaginate un ragazzino che si trova davanti una meraviglia così: immagini straordinarie, una musica incredibilmente coinvolgente, una storia che ben conoscevamo, noi che abbiamo fatto i chierichetti in chiesa, trasformata in qualcosa di vivo e straordinariamente trascinante! Non ultima, la faccenda dei sottotitoli! Che non eravamo abituati a vedere…così per capire bene tutto quanto…vedemmo il film due volte di seguito! Uscimmo dal cinema con gli occhi colmi di stupore e di senso del meraviglioso, emozioni che rammento come le avessi provate ieri!

Jesus Christ Superstar, scritto da Andrew Lloyd Webber (autore delle musiche) e da Tim Rice (autore delle parole) è, forse, la più famosa “opera rock” mai rappresentata. Nato come album e poi come musical, di successo immediato e planetario, racconta semplicemente le vicende che caratterizzarono gli ultimi sette giorni della vita di Gesù Cristo, dal suo ingresso in Gerusalemme fino alla Crocifissione. In esso vi dominano tre figure: Gesù Cristo, che sembra una star del rock ormai in declino e abbandonata dai suoi stessi seguaci, Maria Maddalena, attraente e ambigua, e infine Giuda, il traditore, qui rappresentato come una sorta di vittima, uomo debole costretto da Dio Padre, suo malgrado, a portare fino in fondo il tremendo peso del tradimento del suo Maestro.

Il regista Norman Jewison iniziò a girare in Israele il film, per cui erano stati stanziati ben 3,6 milioni di dollari. Fu scritturato anche per il fil Carl Anderson, che era stato uno strepitoso interprete di Giuda nel tour d’esordio del musical, e che conferma qui le sue doti espressive: come dimenticare l’inizio del film, dove Giuda si arrampica sulla montagna, allontanandosi e nello stesso tempo rivolgendosi a Gesù…oppure la scena in cui corre nel deserto inseguito dai carri armati e dagli aerei da guerra, che rappresentano la volontà del Padre per il sacrifico del Figlio cantando Damned for all time (dannato per l’eternità).

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La direzione musicale del film, che da semplicemente Rock divenne molto orchestrale, fu affidata ad Andrè Previn, Direttore d’Orchestra ma anche pianista Jazz e compositore, che propose un arrangiamento sontuoso e travolgente, che fece storcere il naso ai “puristi” del Rock, ma che, confesso, a me piace moltissimo!

Poi, cinematograficamente, il film presenta – a mio avviso – una straordinaria sequela di momenti indimenticabili, dalla terribile scena della flagellazione alla struggente dolcezza dell’amore impossibile della Maddalena, alla terribile scena dell’orto dei Getsemani….per concludere con un finale davvero toccante…metafisico e commovente.

Consiglio davvero a tutti di vederlo o rivederlo, credo sia un bel viatico di Buona Pasqua!

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