Coldiretti Alessandria sulla frana tra Cabella e Carrega Ligure: “Dissesto: territorio troppo fragile, serve una nuova pianificazione idrogeologica”
Alessandria – “Fortunatamente nessuno stava transitando in quel momento ma non si tratta di un evento eccezionale, la terra frana a causa della mancanza di un’adeguata politica di prevenzione e di governo del territorio che, purtroppo, negli anni si è consolidata perché non c’è stata quell’attenzione che Coldiretti Alessandria da tempo chiede. Fenomeni meteorologici sempre più intensi, con danni ingenti rendono ormai improcrastinabile e vitale una programmazione urgente e complessiva delle politiche territoriali. I drammatici effetti dell’incuria e dei profondi cambiamenti climatici che si sono manifestati sul territorio, caratterizzati dal succedersi di eventi estremi non sempre prevedibili, hanno reso non più rinviabile una più puntuale ed effettiva manutenzione del territorio”.
Così il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco commenta la maxi frana che si è staccata da un versante roccioso in Val Borbera, interrompendo completamente la strada provinciale 147 tra Cabella Ligure e Carrega Ligure. Un fronte franoso largo circa 200 metri: Carrega e le frazioni di Connio, Fontanachiusa e Magioncalda sono rimaste isolate.
A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che il territorio è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%) con la superficie agricola utilizzabile in Italia che si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari. Per questo va difeso il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne.
L’agricoltura alessandrina, per affermarsi in termini competitivi nella crescita dell’ambiente e delle produzioni di qualità che la contraddistinguono non può più prescindere dalla garanzia di un territorio non soggetto ad allagamenti, frane, smottamenti e dissesti per garantire quel paesaggio unico che costituisce il vero driver dell’economia e dell’occupazione provinciale.
“Una situazione difficile. Da anni assistiamo ad un progressivo processo di trasformazione del nostro territorio che continua a causare la perdita di una risorsa fondamentale: il suolo. I dannosi effetti sono evidenti e si traducono in una consistente riduzione dei servizi ‘ecosistemici’ dovuta alla scomparsa del potenziale produttivo agricolo dei territori interessati. Ne deriva la crucialità del settore agricolo in queste aree per contrastarne l’abbandono, il danno paesaggistico, il dissesto idrogeologico, l’inquinamento ambientale e la crescente vulnerabilità al cambiamento climatico”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
“Come Coldiretti Alessandria chiediamo che vengano create le condizioni per avere risposte chiare e certe per la messa in sicurezza del territorio: solo con una seria pianificazione territoriale e un attento studio idrogeologico che individui le zone a rischio, anche i fenomeni atmosferici estremi sarebbero gestibili risparmiando danni ingenti al sistema economico”, ha concluso il Presidente Mauro Bianco.
Continua a leggere l'articolo dopo il banner