Ma quanti leggono in Italia?! il Salone del Libro di Torino tra libri, folla e follia.

Tra le tante cose meravigliose del Piemonte ci sono le sue iniziative che stanno fra la cultura e lo spettacolo, fra l’estetica ed il commercio. Il Salone del Libro è una di queste (lo chiamo così ma dal 1988, anno della prima edizione, ad oggi, ha cambiato nome più volte, da Salone del libro, a Fiera del libro, a Fiera internazionale del libro). Io, che dal 1985 lavoravo a Torino, sono stato alla prima edizione del 1988 e a diverse altre.

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E sono stato ieri, appunto al Salone del Libro di Torino. In realtà ci sono stato soprattutto per la presentazione al Salone di un libro a fumetti dedicato alla nascita di Alessandria, di Giulio Legnaro, con la fattiva partecipazione del Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”. Di questa presentazione “alessandrina” dirò a parte, in un apposito articolo. Ora e qui vorrei condividere con voi alcune impressioni di quella che è una grande, gigantesca kermesse commerciale e libraria.

Perchè ad immergersi in una folla che potremmo dire oceanica, c’è davvero da vederne di tutti i colori, e non solo i colori delle copertine dei libri esposti! Intanto il Salone è davvero gigantesco, comprende non solo il solito Lingotto ma anche l’Oval, lì accanto, in una profusione immensa di piccole e grandi case editrici: con uno spazio, così, c’è spazio per tutti! Che non è una banalità, perché in questo modo accanto alle grandi, famose e ricche Case Editrici più in voga (da Feltrinelli a Mondadori e così via, che perlopiù stavano all’Oval) hanno avuto spazio una miriade di piccole case editrici che di norma non hanno nelle librerie moltissima visibilità…e questa è cosa davvero buona e giusta.

E come lo vivono gli umani che popolano per un po’ di ore questi spazi?

Così: SPINGI SPINGI…PIGIA PIGIA…SPOSTA, SPOSTA…GUARDA SBIRCIA, ALLUNGA UNA MANO, SBIRCIA, GUARDA, GUARDA…METTI MASCHERINA…MA NO NON CE L’HA NESSUNO…ALLA FACCIA DEGLI ASSEMBRAMENTI ALLORA…TOGLI LA MASCHERINA…MA NO, NO, MEGLIO METTERLA…PRENDI IL LIBRO IN MANO…MA IL COMMESSO MI GUARDA SOSPETTOSO…E ALLORA POSA IL LIBRO…E INTANTO ARRIVA UNO CHE TI SPOSTA E QUELLO CHE CHISSÀ COSA GUARDA E TI VIENE ADDOSSO E POI TI GUARDA MALE E BRONTOLA PAROLACCE…E CASPITA, ANDIAMO AL BAGNO: MA CHE FILA!…E ANDIAMO A MANGIARE: MA CHE FILA…UN PANINO SCONGELATO (MA CHE FILA), E UNA COCA, PER LA MODESTA CIFRA DI 11 EURO…E POI DI NUOVO VIA, AGGROVIGLIATI FRA LA FOLLA, A SFOGLIARE E DESIDERARE UN LIBRO…MAGARI UN OGGETTO, MAGARI LO COMPRERAI, MAGARI LO LEGGERAI, MAGARI, CHISSÀ…?

Perdonatemi se ho usato il maiuscolo, che nella scrittura di un testo che è inteso come “gridato”…ma è, si, come per farmi sentire fra la folla di cui sopra, per darvi l’idea. Intanto, mentre ero lì pensavo che parrebbe che in Italia tutti leggano tantissimo, almeno a giudicare dalla folla che, oltre a ieri, per svariati giorni ha invaso e invaderà il Salone. Però poi vai su un treno, in un metrò, in un ambulatorio, in una qualsiasi sala d’attesa di qualunque attesa, ed un libro aperto non ce l’ha in mano (quasi) nessuno, mentre tutti (o quasi tutti) hanno in mano, lo smartphone: lo guardano ci scrivono, ci comunicano con il mondo…ma i libri…mah?

Però, per concludere, lasciate che chi scrive vi faccia una confessione: anch’io ieri qualche libro l’ho comprato…e mi sono aggirato fra stand e copertine…e mi sono divertito come si divertirebbe un bambino in un negozio di giocattoli. E quindi? Quindi, meno male che il Salone del Libro c’è!