Coldiretti Alessandria: “Cinghiali: subito abbattimenti contro assedio a città e campagne. Aziende ormai al collasso”

Alessandria – Coldiretti Alessandria presente al blitz degli agricoltori nella Capitale in piazza SS. Apostoli per chiedere a rappresentanti delle Istituzioni e della politica di fermare una calamità che diffonde la peste suina, distrugge i raccolti, aggredisce gli animali, assedia le stalle e causa incidenti stradali con morti e feriti, anche recenti.
Sul palco domina la scritta #bastacinghiali mentre sugli striscioni si legge “Cinghiali, un pericolo nei campi e sulle strade”, “Dopo il Covid la peste dei cinghiali”, “Contro la peste suina fermiamo l’assedio dei cinghiali”, “Noi seminiamo, i cinghiali raccolgono”, “Difendiamo il nostro territorio”, “Diventeremo noi una specie protetta”, “Abbattiamoli !!!”.
Per il territorio alessandrino, portavoce della disperazione degli imprenditori del settore, Marco Moro, allevatore suinicolo della Val Borbera, zona rossa, 400 capi assolutamente sani, dovuti abbattere a tutta velocità. Ora si trova ad affrontare il vuoto stalla, un disastro per la filiera, per il Made in Italy, per la biodivesità e la lista potrebbe allungarsi ancora. Un’azienda tramandata da generazioni, “Da Pina”, a Molo di Borbera, con le più moderne tecniche di lavorazione a filiera chiusa, dall’ingrasso dei maiali alla loro macellazione sino alla trasformazione delle carni. Da gennaio vive  tutta la drammaticità della situazione e dalle sue parole emergono rabbia e frustrazione per un “immobilismo che non può più essere tollerato!”.
Accanto a lui, tanti agricoltori e allevatori provenienti da altre parti d’Italia ma con la stessa drammatica storia, e ci sono le sagome di un branco di cinghiali a grandezza naturale per dimostrare concretamente cosa significa trovarseli di fronte in strada, nei campi o davanti alla propria abitazione.
“Servono interventi immediati, mirati e su larga scala per ridurre la minaccia dei cinghiali. Un pericolo concreto nelle campagne ma anche all’interno dei centri urbani, per cittadini e turisti con un danno incalcolabile per l’immagine dell’Italia nel mondo. I branchi si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. La situazione è diventata insostenibile con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale”.
Gli allevatori della Coldiretti hanno anche portato in piazza i prodotti tipici Made in Italy che rischiano di scomparire a causa della peste suina, tra questo un posto importante è occupato dal Nobile del Giarolo,  prodotto esclusivamente con tutte le parti nobili del maiale, prodotto tipico del territorio compreso tra le Valli Curone Grue, Ossona, Borbera e Spinti tutte a ridosso del Monte Giarolo.
“Sono trascorsi sei mesi da quando il primo caso di Peste Suina Africana ha fatto irruzione in provincia di Alessandria – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Ci troviamo di fronte ad un bilancio che si aggrava di giorno in giorno, un allarme cinghiali ormai sfuggito ad ogni controllo e il fatto che la PSA sia arrivata nella Capitale non ci ha sopresi affatto. Non c’è altro tempo da perdere mancano risposte alle imprese e misure che mettano veramente in sicurezza il territorio. Se le responsabilità non portano a una presa di coscienza che si traduca in fatti concreti, e quindi al via al depopolamento, non avremo vie d’uscita”.
L’invasione di vie e piazze da parte dei selvatici viene vissuta dai cittadini come una vera e propria emergenza, tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali.
Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè la fauna selvatica rappresenta un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%) considerato poi che nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa dell’invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Asaps, Negli ultimi dieci anni il numero di incidenti gravi con morti e feriti causati da animali è praticamente raddoppiato (+81%) sulle strade provinciali secondo la stima Coldiretti su dati Aci Istat.
Il 69% degli italiani ritiene che i cinghiali siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. Il risultato è che oltre sei italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali.
Alla domanda su chi debba risolvere il problema, oltre le metà degli italiani (53%) è dell’opinione che spetti alle Regioni, mentre per un 25% è compito del Governo e un 22% tocca ai Comuni. In tale scenario anche l’Autorità per la sicurezza alimentare Europea (EFSA) ha lanciato un appello agli Stati dell’Unione Europea chiedendo misure straordinarie per evitare l’accesso dei cinghiali al cibo e ridurne del numero di capi per limitare il rischio di diffusione della peste suina africana (psa) che colpisce gli animali ma non l’uomo.

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