Un monumento stravagante per ricordare un grande Presidente.
Sono stato alcuni giorni fa, seguendo i sentieri del mio lavoro nomade, a Savona. Che conosco bene, ed era però qualche anno che non ci andavo. Ci ho trovato, per caso, questo stravagante monumento, eretto un annetto fa alla memoria di un grande, amatissimo Presidente: Sandro Pertini, che è nato qui nei paraggi, a Stella, che da Savona non è lontana, nel 1896.
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In una stele di purissimo acciaio, 6 metri di altezza, 6 tonnellate di peso, lo scultore Gianni Lucchesi è andato ad operare “per sottrazione”, lavorando l’acciaio, potente, massiccio, inamovibile (e, dice lo scultore, perfettamente rappresentativo della fermezza e della tempra morale di Sandro Pertini), con un ricamo certosino che intaglia frasi e parole tratte da discorsi dello stesso Presidente, nella parte superiore della lamiera. La lastra è stata lavorata tutta d’un pezzo, e riproduce alcune delle frasi più icastiche di Pertini…ovvero quelle così giudicate dall’autore di questo stravagante monumento di cui vi parlo.
L’idea di Lucchesi è che l’acciaio, durevole, resistente e imperituro venga dunque lavorato sottraendo materia, a traforo, ottenendo così una riduzione ai minimi termini. L’opera fa parte della corrente minimalista e vorrebbe attivare un processo di liberazione della materia e del pensiero che ci permette di giungere all’idea pura, al messaggio sincero di Pertini, con il desiderio di giungere ad un capolavoro.
Ma…ci riesce? Il passante, che appunto, vede quest’opera, posizionata in centro, nello slargo dell’ex Ospedale San Paolo, dalla semplice e lineare architettura ottocentesca, come la percepisce? Non so gli altri – certamente non ho visto passare nessuno che si sia fermato ad osservare con amore o ammirazione questa grande stele, e men che meno che si mettesse a leggerne le parole, ma in effetti non è che abbia passato il giorno li – parlo ovviamente per me: ho provato a leggerla, partendo dall’alto, dopo le prime righe le parole si sono un po’ confuse, tanto che ho desistito…ma sarà colpa dell’età, probabilmente, ovvero mea culpa.
Pochissimo o nullo il piacere puramente estetico, tipo quello che provo davanti ad una statua di Bernini. Eh, sarà così, direte voi, ma quel che conta è quel che è scritto, no? A parte che sarei solo relativamente d’accordo, perchè questo è un vero monumento, non un manifesto, quello che è scritto è il più conosciuto e rimasticato pensiero democratico e socialista non solo di Pertini, ma di tutto il mondo socialista dell’epoca del Presidente…la prima frase è: “Non può esserci libertà senza giustizia sociale e non può esserci giustizia sociale senza libertà”…e non vado oltre, ma avete capito, credo, cosa intendo. E ve lo dice una persona che ammira profondamente la fermezza morale ed intellettuale di Pertini, mica un suo denigratore a priori.
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Beh, adesso chi ama quest’arte contemporanea e minimalista che invece di produrre scultura, trafora l’acciaio con frasi scolastiche, dirà che sono semplicemente un buzzurro che nulla sa di arte moderna e contemporanea…sarà così, o forse no… ma un piccolo dubbio se quest’Opera sia davvero Arte oppure…cosa?… magari potrà venire anche a voi.
Ai posteri l’ardua sentenza!