Paolo Dal Molin: passato, presente e futuro, tra curiosità e allenamenti
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Alessandria – Paolo Dal Molin, non credo abbia bisogno di presentazioni, ma per coloro che ancora non lo conoscono, possiamo dare qualche numero. Paolo è un atleta, un professionista dell’atletica leggera, la sua specialità sono i 110 ostacoli, specialità di cui detiene il record italiano con 13″27. Detiene altresì anche il record italiano indoor sui 60mt ostacoli con 7″51.
Mamma italiana, papà di nazionalità camerunense, Paolo si allena quotidianamente ad Alessandria e, complice il suo allenatore, Antonio De Sanctis, che ovviamente ringrazio, ho avuto la masochistica idea di seguirlo in uno dei suoi “normali” (per lui) allenamenti, sotto il sole cocente della pista di atletica del campo scuola e scambiare due parole.
Paolo, come hai cominciato, come è stato l’inizio, come ti sei avvicinato all’atletica?
“E’ stata una pura casualità, io facevo altri tipi di sport, in generale di squadra e per puro caso, dopo un infortunio, venni qua (al campo scuola n.d.r.) per fare un po’ di riabilitazione con Gianluca Magagna e da lì, mi sono avvicinato al mondo dell’atletica. All’inizio facevo un po’ tutte le specialità, giusto per provare. I 110 sono nati quando mi sono spostato con Enrico Talpo allenatore che allenava solo quella specialità, ha visto che poteva essere adatta a me e perciò, eccomi qui. Ero un po’ curioso di provare come tutti i ragazzini che si avvicinano all’atletica. Ho provato il salto in lungo e solo successivamente ho scoperto gli ostacoli che inizialmente avevo un po’ scartato, poi come puoi vedere, mi hanno coinvolto al 100%. Ho incominciato a bazzicare la pista di atletica attorno ai 16/17 anni, ma ho iniziato realmente e seriamente attorno ai 20 anni. Piuttosto, anzi, molto tardi.”
Il tuo presente lo conosciamo bene. Il tuo futuro? I tuoi prossimi impegni?
“Al momento il mio prossimo impegno avrebbero dovuto essere i mondiali di atletica leggera in programma dal 15 luglio a Eugene (Oregon) negli Stati Uniti, a cui abbiamo deciso di non partecipare, sebbene io fossi qualificato, per un problema di pubalgia che ho avuto e che mi ha tenuto fermo quasi un mese. Da lì, una ripresa molto lenta e delicata. Sono in una fase ancora un po’ traballante per cui abbiamo pensato io e Antonio, di evitare di andare a stressarci, di spingere un po’ troppo sull’acceleratore con il rischio di causare altri danni, per cui ora mi concentro sul prossimo appuntamento che sarà tra un mese e mezzo: i campionati europei a Monaco di Baviera. Ovviamente avvicinandomi all’appuntamento con la dovuta tranquillità, nel senso che giorno per giorno vedo come mi sento in allenamento, come progredisce la ripresa dall’infortunio, man mano mettiamo un tassello alla volta e proviamo ad arrivare al 100%, ma senza fretta.”
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Hai un obiettivo, parlando in termini cronometrici?
Beh, chiaramente provare a migliorare quello che ho fatto l’anno scorso (il record italiano ottenuto a Rovereto). Migliorare sé stessi è sempre l’obiettivo di qualsiasi atleta di qualsiasi specialità. E’ la molla che ti spinge a continuare ad allenarti con costanza, assiduità.
In bocca al lupo Paolo, atleta alessandrino a tutti gli effetti, con un po’ di campanilismo, tieni alto il nome della nostra città!
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(Testo e Foto: Maurizio Mazzino)