Coldiretti Alessandria: “Caldo: più parchi e giardini, città roventi con solo 31 metri quadrati di verde a testa”
Alessandria – Per difenderci da ondate da calore e inquinamento ogni individuo dispone in media di appena 31 metri quadrati di verde urbano, un numero che diminuisce drasticamente se la situazione analizzata è quella delle metropoli.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat in riferimento a temperature da bollino rosso, richiesta stato d’emergenza, limitazioni all’uso dell’acqua e ordinanze dei sindaci per ridurre gli sprechi ed vitare razionamenti.
A pesare, in particolare, è il fenomeno dell’isola di calore urbana con le persone che vivono nelle città che hanno un rischio maggiore di mortalità in condizioni di elevata temperatura e umidità, rispetto a coloro che vivono in ambiente sub-urbano o rurale, secondo l’Istituto superiore di sanità.
Il caldo, infatti, è fra le calamità meteo più letali al mondo tanto che l’ultimo report dell’Agenzia europea per l’ambiente lo considera responsabile di ben 9 morti su 10 legate ad eventi meteo con quasi 140mila vittime negli ultimi 30 anni nei paesi dell’Unione.
“In una situazione di cambiamenti climatici con ondate di calore sempre più intense e persistenti è strategica la presenza e la gestione del verde urbano tanto che un parco di grandi dimensioni può abbassare il livello di calore da 1 a 3 gradi rispetto a zone dove non ci sono piante o ombreggiature verdi – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Maggiore è la copertura verde maggiori sono i benefici per la salute della popolazione e più ampia è la difesa contro la canicola estiva. Gli alberi, infatti, rinfrescano gli ambienti in cui si trovano grazie sia all’ombreggiatura che creano sia alla traspirazione e fotosintesi del fogliame diventando dei grandi condizionatori naturali: un’area verde urbana di 1500 metri quadrati raffredda in media 1,5 gradi e propaga i suoi positivi effetti a decine di metri di distanza”.
Oltre a essere una barriera anti afa, le piante combattono anche l’inquinamento dell’aria, considerato dal 47% degli alessandrini la prima emergenza ambientale secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’: bisogna quindi intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo cittadino e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori.
“Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Assistiamo ormai da tempo ai continui cambiamenti climatici per cui non possiamo più rincorrere solo le emergenze, ma bisogna intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato che concorre a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi”.
Ai primi posti nella speciale classifica delle piante mangia smog ci sono nell’ordine l’Acero Riccio, la Betulla, il Cerro, il Ginkgo Biloba, il Tiglio, il Bagolaro, l’Olmo campestre, il Frassino comune e l’Ontano nero. Ma, la scelta delle piante non può essere guidata solo dal criterio di assorbimento dello smog, ma anche dalla dimensione che raggiungerà l’albero adulto, dal tipo di apparato radicale, dal polline più o meno fastidioso per la popolazione, dalla facilità di gestione e dalla resistenza agli inquinanti.
In questo scenario Coldiretti e Federforeste hanno elaborato un progetto nell’ambito del Pnrr per piantare in Italia milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane anche per far nascere foreste urbane con una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali.
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