Emergenza cinghiali: il 14 luglio a Roma conferenza stampa degli assessori regionali al Cinsedo

Torino – Circa due mesi fa, su indicazione della commissione Politiche agricole e su delega del ministro alla Transazione ecologica Cingolani, la sottosegretaria Gava aveva proposto una bozza di decreto interministeriale che prevedeva due sostanziali modifiche all’articolo 19 della legge 157 del 1992: l’ampliamento del periodo di caccia al cinghiale e la possibilità da parte delle Regioni di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette.
“Dopo quasi 60 giorni, – dichiara il coordinatore della Commissione politiche agricole Federico Caner – tutto ancora tace: non si ha più alcuna notizia del decreto e del suo iter anche se pare che la proposta del MITE sia da tempo stata inviata ai ministeri concertanti. Siamo dinanzi a un incredibile affronto verso tutti gli assessori regionali che hanno sostenuto all’unanimità l’iniziativa, così come tutti i governatori che l’avevano approvata in Conferenza dei presidenti e soprattutto nei confronti dell’intero mondo agricolo, che paga a caro prezzo le conseguenze devastanti di un’emergenza cinghiali ormai già fuori controllo”.
“Crediamo – aggiunge – che il tempo delle false promesse e delle inutili attese sia davvero terminato, così come quello di posizioni estremiste e completamente fuori dalle realtà, che all’interno del governo stesso stanno ostacolando di fatto una proposta capace di dare una prima, vera risposta efficace all’emergenza!
Per tali ragioni, abbiamo deciso tutti insieme di convocare un incontro con la stampa il prossimo 14 luglio alle 11 presso il Cinsedo a Roma. Un evento di denuncia, per alzare ulteriormente l’attenzione mediatica e per fare chiarezza su un prolema gravissimo, che col passare dei giorni rischia di essere irrisolvibile”.
Interviene l’assessore regionale all’agricoltura della Regione Piemonte Marco Protopapa:
“Noi assessori continuiamo a lottare in prima linea a tutela dei nostri territori e il Piemonte sta anche subendo l’emergenza sanitaria della Peste Suina Africana che ci impone drastiche ristrettezze di azione sotto scacco di regole europee e sanitarie non condivise.
Oggi il governo o meglio parte di esso, non ci consente di risolvere il problema della proliferazione dei cinghiali e tutte le regioni hanno le mani legate.
I danni all’agricoltura sono insostenibili e le nostre strade non sono più sicure. Sicuramente le manifestazioni di protesta, in caso di mancate risposte, saranno sempre più eclatanti in un momento come non mai dove tutte le Regioni italiane sono unite contro questa grave situazione”.

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