Paolo Tarantino: “La musica rappresenta la vita”
A margine dell’evento organizzato dall’Associazione dei Commercianti del Quartiere Cristo di Alessandria Paolo Tarantino, che ha scoperto la passione per la musica in tenera età, ha raccontato di sé, della sua famiglia, del mondo della musica in una simpatica chiacchierata con la redazione di Alessandria24.
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Cosa rappresenta per Paolo Tarantino la musica?
“La musica rappresenta la vita, soprattutto per le persone che amano la musica: è un sentimento questo profondo che ti prende il cuore. La musica distende, fa bene, rilassa e fa staccare le persone da quelli che sono i problemi.
Come è andata la vita artistica di Paolo Tarantino?
“Ho iniziato da ragazzino, da bambino quando andavo a scuola. Spesso venivano organizzate manifestazioni canore per bambini in cui cercavo sempre di partecipare in quanto il mio sogno è sempre stato quello di fare il cantante. Purtroppo la mia timidezza mi ha bloccato perché non ho mai avuto diciamo il coraggio di chiedere, di andare e tutto quello che è stata la mia carriera artistica è venuto in automatico. Cantavo in chiesa, nelle varie manifestazioni, fino ad arrivare all’età di diciotto anni dato che ho fatto parte di un gruppo che si chiamava “Le mele verdi” con cui si facevano concerti nelle serate. Questo gruppo mi ha portato a diventare quello che sono”.
La vita di un musicista quanto è cambiata da quando è arrivato il Covid?
“Il Covid ha rovinato molte orchestre, molti musicisti che facevano questa professione hanno dovuto adattarsi a svolgere un altro tipo di lavoro. Ha devastato il mondo musicale e delle orchestre. Ci siamo ritrovati ad avere pochi musicisti e poche orchestre con tanti locali che hanno dovuto chiudere per mancanza di lavoro”.
La soddisfazione del papà Paolo Tarantino nel vedere la famiglia, i figli, continuare il percorso intrapreso dal capo famiglia.
“E’ una soddisfazione che continua ad avvolgermi da parecchi anni. Vedere il pubblico amare cosi tanto l’orchestra dei miei figli è per me motivo di grande soddisfazione: non solo dal lato artistico ma anche da papà. Io mi sono messo da parte: avevo una orchestra e ho deciso di appendere gli strumenti al chiodo per poter lasciare maggiore spazio ai miei figli ma sono sempre tirato in ballo perché vengo sempre contattato per partecipare alle serate dell’orchestra Tarantino: faccio l’ospite d’onore. Devo ringraziare il pubblico per l’affetto che dimostrano verso la famiglia Tarantino”.
La famiglia Tarantino è legata ad Alessandria.
“Io sono pugliese ma sono stato portato in Alessandria dall’età di cinque anni quindi mi reputo alessandrino. Mia moglie e i miei figli sono nati in Alessandria e abbiamo vissuto in città tutta la nostra vita”.
Cosa avrebbe fatto Paolo Tarantino se non avesse intrapreso la carriera da cantante?
“Paolo Tarantino ha fatto il cantante ma molti alessandrini mi conoscono come infermiere. Io ho lavorato come infermiere per trent’anni all’Ospedale Civile di Alessandria. Il cantare era per me una seconda attività, un hobby che poi si è trasformato in qualcosa a livello di professione. Se non avessi fatto il cantante avrei fatto l’infermiere fino al raggiungimento dell’età pensionabile”.
Come sta andando l’estate 2022 per la famiglia Tarantino?
“Sta andando leggermente meglio rispetto agli altri anni. Si sta aprendo qualcosa. La gente ha voglia di divertirsi, molte feste hanno ripreso la loro solita routine. Si è aperto di più il lavoro per l’Orchestra Tarantino: speriamo che continui e che vada per il meglio”.
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