Fattura elettronica: per chi è diventata obbligatoria nel 2022

Anche i contribuenti del regime forfettario che applicano la flat tax del 15% hanno oggi l’obbligo di fatturazione elettronica.

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Sono ancora in pochi i titolari di partita IVA che, ancora per poco, possono ritenersi esentati dall’obbligo di emettere fatture elettroniche. Questo perché, a partire dal 1° luglio 2022, tale obbligo è stato esteso anche ai contribuenti appartenenti al regime forfettario. Restano escluse soltanto le partite IVA del regime fiscale agevolato che, fino al 2021, hanno percepito ricavi o compensi non superiori a 25mila euro annui. In questi casi, infatti, ci sarà ancora un anno e mezzo di tempo per adeguarsi al passaggio dal vecchio formato cartaceo alla fatturazione per via telematica.

Il Governo italiano ha esteso l’obbligo dell’eFattura per rispondere ai requisiti necessari al fine di ottenere i fondi europei stanziati nel pacchetto di riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (noto anche con l’acronimo PNRR), inserito all’interno del programma Next Generation EU. L’intervento è rivolto principalmente a contrastare il fenomeno dell’evasione dell’IVA, anche per le transazioni transfrontaliere (con soggetti all’estero).

A partire da luglio di quest’anno è stato infatti anche abolito l’esterometro, utilizzato in precedenza dall’Agenzia delle Entrate per tenere traccia dei movimenti tra le aziende con base in Italia e quelle situate al di fuori del confine del Paese. Fino al 1° luglio, in alternativa alla fatturazione elettronica, era possibile utilizzare questo strumento che tuttavia, a partire da tale data, è stato definitivamente abrogato.

Per assolvere correttamente al nuovo obbligo è necessario dotarsi di un software fatturazione elettronica, indispensabile per creare, inviare e archiviare a norma i documenti in formato digitale. Sviluppato da Danea, società leader di mercato, Easyfatt è un gestionale che vanta un’interfaccia decisamente semplice da usare, ideale per chi è alle prime esperienze con la compilazione e l’emissione delle eFatture.

Tramite questo programma è possibile editare i file XML (l’unico formato riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate) e apporre la firma digitale richiesta per trasmetterli al Sistema di Interscambio, deputato alla ricezione e allo smistamento dei documenti virtuali. È bene ricordare che, al fine di non incorrere nel pagamento di penali che possono andare da un minimo di 200 fino a un massimo di 2mila euro, l’emissione delle fatture elettroniche deve avvenire entro un massimo di 12 giorni dall’effettuazione della transazione. Da luglio a settembre, i forfettari possono però beneficiare di una proroga temporanea fino al mese seguente.