Cortometraggio su Igino Ugo Tarchetti vince premio quale miglior Opera a Tema Letterario
Nel borgo di Montone (PG), all’interno della rassegna culturale “Parole a Braccio” è andata in scena una rassegna di cortometraggi a tema letterario che ha visto la vittoria de “La Lettera U”, diretto ed interpretato da Aldo E. Castellani.
Il cortometraggio è l’adattamento del più celebre e celebrato racconto di Igino Ugo Tarchetti (1839-1869), scrittore geniale e immaginifico, esponente della Scapigliatura milanese, creatore di storie che toccano punte grottesche e paradossali, quasi una risposta italiana a Poe.
Il racconto narra in prima persone le vicende di un uomo che racconta, in un delirio di lucida follia, come tutte le sue disgrazie dipendano… dalla lettera U. Una vocale maledetta, un suono spaventoso, un segno diabolico.
Dagli studi scolastici fino ad una straziante vicenda d’amore (lei si chiama Ulrica!) l’uomo finirà per sprofondare sempre di più nell’abisso della follia… fino al suo ricovero coatto in manicomio, sempre convinto che la lettera U rappresenti un flagello per l’intera umanità.
A partire da questa pagine il regista e attore Aldo E. Castellani ha realizzato un cortometraggio che conserva intatte le parole del Tarchetti, trasportando la vicenda in un luogo ed un tempo indefinito, narrando la storia di un isolamento emotivo e sociale vissuto in un delirio di immagini tratte dalla memoria, come una metafora struggente di una società e di una cultura pronte a bollare l’individualità come alienazione.
Le riprese si alternano così a vecchi cinegiornali o frammenti di film muti quali “La stregoneria attraverso i secoli” o “Il Vampiro” che balenano sullo schermo a volte solo per pochi istanti, in un susseguirsi di immagini quasi subliminali.
Il cortometraggio ha ricevuto un premio speciale all’ultima edizione del Fano International Film Festival e una menzione d’onore al Festival “Cinema e Psicanalisi – I Corti sul Lettino” a Napoli.
L’Autore
Aldo E. Castellani
Terza generazione nel mondo dello spettacolo, dopo il nonno (Lucio Dani) attore ai tempi del Muto e il padre, Leandro Castellani, regista e autore di innumerevoli lavori per il cinema e la tv.
Come attore ha preso parte a film come Il Coraggio di Parlare, Don Bosco al fianco di Ben Gazzara e fiction tv (Se non avessi l’amore con Antonio Sabato Jr e Italia Chiamò) e nel 2021 ne Gli Speciali (dove è anche aiuto regista).
A Teatro dopo aver debuttato nello spettacolo teatrale Parenti e Serpenti ha adattato in italiano, diretto e preso parte al musical La minaccia dell’erbaccia andato in scena al Teatro Trastevere a Roma e alla Corte Malatestiana di Fano nell’estate 2011. Ha scritto, diretto ed interpretato la commedia gialla Delitto in Palcoscenico, un grottesco ritratto al vetriolo dello spettacolo italiano, Protect and Survive -Vivere e amare sotto la minaccia nucleare una tragicommedia ispirata a degli autentici video di preparazione all’olocausto atomico prodotti dal governo inglese negli anni ’70 e Fuga dal Futuro, un anticonvenzionale spettacolo di fantascienza sociale
Nel 2016 è stato selezionato ed ha partecipato al workshop intensivo Il Mestiere della Recitazione con la direzione di Massimiliano Civica e ha preso parte a laboratori condotti da Gianluigi Fogacci, Ippolito Chiarello, Simona Lisi e presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano.
Vive e lavora tra Fano e Roma, dove con la sua azienda Enterprise Multimedia realizza video, spot e prodotti multimediali per importanti aziende in tutta Itala.
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