UGL Chimici: società di servizi pubblici in grave difficoltà

Occorre iniziare a preoccuparsi anche delle difficoltà delle società che erogano servizi pubblici e che sono in gravissima difficoltà”. L’appello è dell’UGL Chimici Energia che vuole spostare l’attenzione su un settore che, fino ad ora, è rimasto nell’oblio ma che ricopre un ruolo tanto importante quale quello delle attività commerciali, delle aziende, delle fabbriche.
L’aumento dei costi di gas ed energia sta colpendo duramente coloro che erogano servizi essenziali, a cui vengono recapitate bollette con importi quintuplicati. Per dare un’idea concreta, la sola Iva oggi è più elevata dell’importo complessivo delle bollette pagate normalmente fino a qualche mese fa.
In difficoltà ci sono gran parte delle aziende che erogano servizi, le utilities e perfino multiutilities, infatti il settore non è rappresentato solo da grandi player in grado di produrre energia o in grado di sostenere gli impatti da un punto di vista finanziario sui costi energetici, quindi temiamo che a breve potrebbero decidere se pagare stipendi o bollette.
“E’ ora – sottolineano il Segretario Generale UGL Chimici Luigi Ulgiati e il Segretario UGL Energia Michele Polizzi – che si inizi a pensare ad una soluzione anche per questo settore. In che modo? Il nostro sindacato ha già esposto le proprie idee avanzando proposte importanti”.
“Intanto, la prima cosa da fare – sostengono Ulgiati e Polizzi – è ristabilire la funzionalità delle cinque
centrali a carbone che potrebbe essere riavviate solo per il tempo necessario all’attivazione delle
rinnovabili, inoltre occorrerebbe riprendere l’attività di estrazione di gas naturale Nazionale da nuovi
giacimenti. Abbiamo richieste numerose di installazione di pale eoliche e pannelli fotovoltaici inevase a
causa della burocrazia e dei tanti paletti che vengono posti sulla strada dello sviluppo di questa settore
energetico. Occorre snellire per avere il contributo dell’energia green e la nostra proposta ulteriore è quella di dare l’opportunità di creare degli accumulatori di idrogeno verde che, per esempio, possono servire le industrie che lo richiedono, evitandone la produzione con energia elettrica prodotta da fonti fossili.
C’è poi l’aspetto non secondario delle tasse che influiscono sul prezzo finale: “Il Governo dovrebbe
prendere in seria considerazione la possibilità di raddoppiare il credito di imposta alle aziende e fissare un tetto alle accise e tasse che dovrebbero essere lasciate al livello pre-crisi”.

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