Monastero Bormida: ultimo weekend per conoscere a fondo la pittura di Angelo Ruga
Negli ampi saloni del Castello di Monastero Bormida domenica 6 ha termina la stagione espositiva 2022 con una preziosa esposizione antologica postuma del pittore Angelo Ruga (Torino 1930 – Clavesana (CN) 1999) un attento lettore del paesaggio piemontese, in particolare quello langarolo dove ha trascorso gli ultimi anni della sua esistenza.
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Visto che ha descritto il paesaggio pensiamo a un pittore figurativo, termine che non funziona molto con gli esiti e la ricerca che l’artista ha compiuto nell’arco della sua attività artistica.
La formazione è accademica (Albertina di Torino), ma appartiene a quella generazione che ha avuto la fortuna di visitare gli incontri d’arte e gli scambi di esperienze che in quegli anni avvenivano proprio a Torino con le esposizioni “Italia-Francia” culla del nascente movimento Informale europeo.
È stato protagonista con altri compagni di studi –Ruggeri, Saroni, Soffiantino- di questa esperienza che ha sviluppato in lui un superamento in direzione analitica e sintetica.
I paesaggi che realizza non sono tradizionali e suggestive apparizioni delle tranquille colline piemontesi e non sono neppure “informi” ammassi vegetali, ma non sono neppure riproduzioni fotografiche. I suoi paesaggi sono dei segni delle linee animate che delimitano gli spazi e li animano.
La lettura è una visione aerea “a volo d’uccello” in cui ogni paesaggio è una scacchiera di colori diversi che derivano dalle differenti colture, le linee di separazione sono i confini costituiti da canali o filari alberati. Ognuno di questi elementi determina un tipo di segno diverso, un segno carico di indizi, un segno che non appartiene all’istinto o alla gestualità, ma è la sintesi di una forma pensata che agisce secondo precise disposizioni formali.
Oltre ai dipinti sono esposti diversi lavori in terracotta e ceramica –piatti dipinti e graffiti e sculture a tutto tondo- a ricordo dei periodi trascorsi ad Albissola negli anni in cui il centro ligure ospitava artisti internazionali invitati da Lucio Fontana, Roberto Crippa, Sergio Dangelo e Tullio d’Albissola instancabile animatore di manifestazioni ed esposizioni d’arte ceramica.
Rino Tacchella
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