Sangue cordone ombelicale: 133 donazioni da luglio e 12 sacche raccolte
Sono 133 le donazioni di sangue cordonale effettuate all’Azienda Ospedaliera di Alessandria da quando il 1° luglio 2022 ha ripreso l’attività all’interno dell’Ostetricia e Ginecologia diretta da Davide Dealberti.
“Si tratta di un grande risultato – afferma il Direttore della Struttura – se si pensa che è calcolato sui 426 parti eseguiti da luglio ad oggi: significa infatti che una donna su tre decide di donare il sangue del cordone ombelicale per una media del 31% (tra 2% e 5% media nazionale). Per contestualizzare ancora meglio questo dato occorre poi ricordare che non tutte le donne possono compiere questa donazione per via delle patologie di cui sono affette. Possiamo quindi affermare di essere ripartiti con successo e con un’organizzazione dedicata”.
La donazione di sangue da cordone ombelicale, a cui è dedicata la Giornata Mondiale del 15 novembre al fine di sensibilizzare la popolazione sul tema, avviene infatti al momento del parto dopo alcuni incontri informativi svolti grazie a un team di ostetriche dedicate. Questo gesto di solidarietà ha come principale obiettivo la cura dei pazienti affetti da malattie ematologiche che sono in attesa di trapianto di cellule staminali emopoietiche, estraibili appunto anche dal cordone ombelicale. “In questo caso – aggiunge il dottor Dealberti – si parla di donazione allogenica e in particolare il nostro team da luglio ha bancato presso la Banca Centrale Regionale per i trapianti di Torino 12 sacche di sangue idoneo al trapianto. Ricordo infatti che non tutte le donazioni sono idonee perché oltre a un determinato livello di quantità di sangue estratto, che non sempre è prevedibile, occorre anche una certa qualità, ovvero un numero adatto di cellule contenute nel sangue ai fini del trapianto”.
Ad oggi le donazioni non adatte al trapianto, però, non vengono più scartate: in particolare da alcuni anni l’Azienda Ospedaliera di Alessandria si sta occupando dello studio di trattamenti biologici per le patologie della superficie dell’occhio, come in grado di controllare l’autoimmunità, sopprimere l’infiammazione e promuovere la rigenerazione dei tessuti, capacità proprie appunto dei componenti del sangue.
“Il sangue cordonale – dichiara Laura Mazzucco, biologa della Medicina Trasfusionale AO AL e Referente del Biorepository aziendale – è ricco di fattori di crescita tissutali ed è quindi adatto per la preparazione di prodotti per la medicina rigenerativa in qualità di fonte terapeutica. In particolare può essere usato per la produzione di un collirio biologico i cui vantaggi sono l’assenza di fattori pro infiammatori e il corretto contenuto proteico (GF) in equilibrio naturale”.
Grazie a questa tecnica sono già stati trattati 26 pazienti nell’ambito di uno studio che prevede
l’arruolamento complessivo di 30 pazienti trapiantati affetti da patologie ematologiche con problematiche oculari post trapianto e malattie autoimmuni con sindromi sicche severe. Sono inoltre stati appena avviati alcuni studi a livello biologico e molecolare con l’Università del Piemonte Orientale grazie all’integrazione attuata dalla SSD Laboratori di Ricerca, che si aggiungono quindi ai protocolli di ricerca coordinati dal Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione dell’Ospedale, diretto da Antonio Maconi.
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