Comunicazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Casale Monferrato

Domenica 20 novembre è stato inaugurato e presentato al pubblico il progetto Wunderkammer 4.0 – camera delle meraviglie, uno spazio interattivo e multimediale dedicato ai reperti egizi della collezione di Carlo Vidua.
Erano presenti le autorità, il Sindaco Federico Riboldi e l’Assessore alla Cultura Gigliola Fracchia che alla presenza dell’Assessore Regionale Vittoria Poggio hanno introdotto l’iniziativa realizzata dal Comune di Casale Monferrato – Assessorato alla Cultura – grazie al contributo della Regione Piemonte nell’ambito del bando “Musei accessibili”.
Presenti anche gli ideatori e curatori di questo progetto – Sabina Malgora, direttore di Mummy Project e con Marianna Belvedere di Spazio Geco Società Cooperativa – che hanno illustrato al pubblico la genesi e la realizzazione dell’allestimento della Wunderkammer 4.0 – l’armadio delle meraviglie, che si ispira a quelli ottocenteschi, ricchi di ripiani e cassetti, dove si esponevano le collezioni.
Realizzando gli obiettivi di accessibilità dichiarati nel bando regionale, è stato allestito un armadio interattivo, che permetterà di fruire senza barriere fisiche, con modalità tattile e multimediale, di una parte della collezione egizia di Carlo Vidua di proprietà del Museo Civico di Casale Monferrato.
Nell’armadio delle meraviglie trovano spazio alcune copie 3D di reperti della collezione
Vidua:
▪ la Statuetta raffigurante il dio Osiride, bronzo
▪ lo Scarabeo, steatite invetriata
▪ l’Amuleto raffigurante il dio Horus in forma di falco, fayence azzurra
▪ l’Amuleto Udjat, fayence verde,
▪ lo Shabti di Padiamon, XXI dinastia, fayence azzurra
▪ lo Shabti di Seti I, XIX dinastia, legno
I primi cinque reperti originali sono conservati al Museo Civico di Casale Monferrato, mentre il sesto si trova al Museo Egizio di Torino.
Ogni reperto è affiancato da un video che spiega le caratteristiche dell’oggetto, di che materiale è stato realizzato, la sua funzione, la tipologia, il periodo storico di appartenenza, la storia dell’eventuale scoperta etc. I testi sono in italiano e inglese e accompagnati da una voce narrante.
Per realizzare le repliche dei reperti è stata necessaria una scansione laser eseguita attraverso uno scanner portatile. I dati raccolti in questa iniziale campagna in situ sono poi stati elaborati digitalmente con la realizzazione di vere e proprie copie tridimensionali poi mandate in stampa grazie all’ausilio delle macchine a controllo numerico di Geco Fab Lab.
La Wunderkammer
Un termine tedesco molto evocativo per indicare una camera delle meraviglie, un ambiente dove si conservavano oggetti di varia natura, caratterizzati dall’idea di straordinarietà. Qui vi erano vere e proprie collezioni provenienti da paesi lontani, ma anche di tesori locali: piante rare, esotiche, animali impagliati, reperti archeologici, fossili,  libri antichi, stampe, mummie, maschere, elementi etnici, animali deformi, rocce o pietre rare, zanne di elefante, rami di corallo , quadri, cammei, filigrane, collane di perle etc. Essi erano esposti in vetrine, stipati in cassetti, nei salotti delle famiglie nobili, ma anche appesi al soffitto o alle pareti.
Le prime camere delle meraviglie risalgono al Cinquecento, arrivano al Settecento, quando l’Illuminismo favorisce le curiosità scientifiche. Pur non avendo alcun criterio espositivo, possono essere considerate le antesignane dei musei. Principi, nobili e studiosi quasi gareggiavano nel realizzarle, contribuendo alla diffusione del collezionismo, che spingeva ad acquistare oggetti straordinari provenienti dal mondo della natura o creati dalle mani dell’uomo detti mirabilia, ovvero cose che suscitavano la meraviglia.
Come funziona Wunderkammer 4.0
L’armadio è stato ideato come installazione innovativa ad alta accessibilità. I fruitori potranno interagire con le copie proposte nei ripiani e saranno invitati a spostarle sul piedistallo centrale sottostante al monitor. All’interno di questi oggetti visuo-tattili (completamente dipinti a mano) sono stati infatti inseriti dei tag rfid, cioè delle “etichette intelligenti, importanti supporti tecnologici per l’identificazione automatica, in grado di comunicare a un microcontrollore posizionato internamente all’armadio le indicazioni contenutistiche da rendere fruibili sullo schermo centrale. A chi si rivolge il progetto.
Il progetto nasce dalla volontà di rendere fruibili a tutti i visitatori una parte della collezione di reperti egizi del fondo Vidua in maniera diversa e inclusiva. Le copie interattive saranno messe a disposizione dei fruitori ciechi e ipovedenti o che, a causa di disabilità, non possono accedere alla collezione Vidua, oltre a tutto il pubblico che vorrà relazionarsi con la Wunderkammer e così scoprire tante particolarità sul mondo legato a questi oggetti, così affascinanti e al loro erudito collezionista.

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