UNCEM: supporto a Sindaci per spendere bene risorse contro dissesto idrogeologico
“I Sindaci hanno bisogno di supporto, di tutti i livelli istituzionali, del Governo, del Parlamento, delle Regioni, per spendere bene le risorse disponibili per contrastare il dissesto idrogeologico, nel quadro dei cambiamenti climatici che non possono essere celati o nascosti in politiche sbagliate. C’è chi ancora nega il cambiamento climatico, c’è chi dice che occorre punire i Sindaci che non spendono, c’è una contrapposizione tra Istituzioni che oggi, dopo Ischia, mentre ricordiamo i morti e cerchiamo i dispersi, non fa bene al Paese. Sosteniamo come Uncem i Comuni nella spesa delle risorse disponibili. Sostegno serve da tutti. I Sindaci hanno cerino in mano e responsabilità enormi. Sanno prenderle e gestirle. I Comuni su dissesto, mitigamento del cambiamento climatico, riduzione dei rischi di frane e sismicità devono agire insieme, con Province e Regioni, con Comunità montane e Unioni montane. Non si può ridurre tutto a ideologiche contrapposizione tra chi farebbe bene e chi invece male. Ciascuno, anche nel Governo, faccia la sua parte. Si tolga burocrazia e si spendano bene le risorse disponibili”.
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Lo afferma il Presidente Uncem Marco Bussone, con riferimento anche agli attacchi ai Sindaci che non avrebbero speso risorse disponibili contro il dissesto idrogeologico.
“I Sindaci sanno dare l’allarme, sanno fare il loro lavoro. Lo devono fare insieme, con i colleghi e le colleghe, non solo all’ombra del loro campanile. Contrastino gli abusi, abbattano le costruzioni abusive o fatte non secondo quando previsto dai Piani regolatori, che devono essere di valle, di territorio, andare oltre i confini amministrativi, come tutta la pianificazione forestale e di protezione civile. Che deve essere leggibile e chiara per la popolazione, non nascosta in qualche cassetto o in qualche pagina di sito internet istituzionale. Se vi sono case da abbattere, lo si faccia. E si trasferiscano le popolazioni insediate in aree a rischio. I Sindaci sanno dove intervenire e devono avere strumenti legislativi e finanziari idonei per agire in tempi rapidi. Non c’è più tempo. Anche la ricostruzione sia fatta con attenzione, non ‘dov’era com’era’, bensì pensano al ‘come sarà’. Senza timori. Dove era come era non si può più fare”.