H2020 Scenarios: un workshop internazionale a un anno dall’avvio del progetto europeo
È in corso all’Università del Piemonte Orientale il primo workshop internazionale dedicato ai
PFAS, le sostanze perfluoroalchiliche al centro del progetto europeo H2020 Scenarios, promosso e
coordinato da Francesco Dondero del Disit, il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica
dell’UPO diretto da Leonardo Marchese, e che comprende 19 organizzazioni di 10 Paesi europei
(Italia, Spagna, Grecia, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia, Lussemburgo, Regno Unito,
Cipro) e Israele, estendendosi fino a Usa e Canada.
Tra i partner del progetto l’Azienda Ospedaliera di Alessandria con il Dairi, il Dipartimento delle
Attività Integrate Ricerca e Innovazione diretto da Antonio Maconi che ha l’obiettivo di integrare i
percorsi di ricerca nell’ottica di avvio dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
(IRCCS) sulle patologie ambientali, in collaborazione con ASL AL.
Al workshop, quindi, erano presenti anche i ricercatori del Dairi, che hanno anche potuto seguire
nella giornata di ieri, 12 dicembre, gli interventi di Nikolas Thomaidis della National and
Kapodistrian University di Atene (Grecia), Bruno Hagenbuch dell’University of Kansas Medical
Center di Kansas City (Stato Uniti), Marco Parolini dell’Università di Milano e Sara Valsecchi
dell’Irsa-Cnr di Milano.
Nell’ambito del progetto Scenarios si vorrà contribuire a una migliore comprensione degli effetti
dei PFAS sulla salute umana e sull'ambiente, in modo da portare a decisioni informate ed eque sulla
regolamentazione di queste sostanze.
Nello specifico, il Dairi si sta concentrando su quattro casi di studio: uno sul Comune di
Montecastello, uno sul polo chimico di Spinetta, uno sullo studio ecologico retrospettivo sempre del
polo chimico e uno sulla correlazione tra PFAS e Covid 19.
Il progetto Scenarios, che prevederà altri workshop, è inserito nel programma Horizon 2020
Framework Programme che ha visto un contributo di quasi 12 milioni di euro: un’eccellenza
scientifica, ma anche di eccellenza per il territorio e per la comunità e che ha premiato il lavoro dei
ricercatori del Disit e dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria.
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