“E te ne vai fra l’altra gente”.

Ritratto musicale di Maria di Nazareth da De Andrè a Van De Sfroos

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Qualcuno dirà che ormai, con l’andazzo corrente, il farsi gli auguri di Natale è diventata una banalità, una cosa dovuta per obbligo e non sempre di natura profonda e sincera, come d’altra parte succede con il dovere di farsi le condoglianze per la perdita di un defunto.

Quest’anno invece sento il dovere di estendere i miei auguri personali a tutti voi miei corrispondenti, che mi avete sopportato in tutti questi lunghi mesi con stolta rassegnazione (solo un paio di persone, su parecchie decine, che prima avevo di sfuggita contattato, mi hanno comunicato di non essere più interessati a leggere le mie facezie e pertanto si sono volute scollegare).

Tra i personaggi della tradizione cristiana che stanno al centro della scena del Natale (Gesù bambino, Giuseppe e Maria) vorrei quest’anno privilegiare Maria di Nazareth, una donna la cui grandezza è stata nei secoli del tutto meritata e che ancor oggi porta un carisma grande esteso anche al di fuori del culto vero e proprio.

Ho già descritto una volta il mio stupore nell’assistere in una chiesa della città di Istanbul, davanti ad un altare laterale dedicato alla Madonna, alla commovente devozione di un folto stuolo di donne vestite secondo la moda islamica che alla loro maniera pregavano sottovoce all’indirizzo di Maria.

Per loro Maria non è soltanto la madre di Gesù (che comunque nell’Islam è considerato un profeta secondo solo a Maometto, anche se non figlio di Dio), ma è forse la donna in grado di cambiare la loro posizione sociale, difendendo i loro diritti calpestati. All’interno del mondo islamico ci sono diverse situazioni in rapporto al mondo femminile, ma tutte necessitano di una profonda revisione, specie in paesi come l’Iran, l’Arabia, l’Afghanistan, il Pakistan e buona parte degli altri paesi intorno impegnati a difendere un assurdo dominio maschilista nel potere pubblico e privato. Forse una parte delle donne di quei paesi si rifanno all’esempio della Vergine Maria nel rivendicare i loro diritti calpestati e cercano di alimentare la speranza di un aiuto che, oltre che derivare dalla solidarietà femminile come si può vedere dai filmati televisivi di questi mesi, potrebbe anche derivare da un disegno soprannaturale, come è successo talvolta nella storia dell’era cristiana, quando la venuta di Cristo sulla terra ha rivoluzionato il mondo di allora.

Ci sono già in embrione dei segnali chiari di mutamento, sorti in paesi dove le ferite della guerra si sono abbattute più che pesantemente sul mondo delle donne, spose e madri indifese, ma che stanno velocemente acquisendo dignità e consapevolezza. Penso alla donne delle minoranze Yazide e Curde dell’Iraq e della Siria, che combattono in armi a viso scoperto, insieme ai loro compagni maschi, oltre che quelle delle minoranze cristiane del nord dell’Iraq in lotta contro il fondamentalismo islamico, che si rifanno spesso alla figura di Maria, che in molti luoghi d’oriente ha significato molto fin dalle lontane origini.

Nella nostra società materialista certe cose vengono trascurate sempre di più, ma tuttavia ho scoperto in questi giorni da un articolo di Avvenire la lunga fila di artisti della musica e della canzone che si sono volontariamente inchinati in un omaggio più che sincero davanti alla figura di Maria di Nazareth, anche personaggi considerati del tutto agnostici alla religione praticata secondo i canoni e penso che anche quelli che si vogliono schierare dalla parte degli atei, nel profondo abbiano di fronte alla figura di madre portato un profondo rispetto se non proprio devozione verso la Madonna.

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Non si capirebbe infatti come fu possibile per certi personaggi del passato, come ad esempio uno fuori dalle righe come Caravaggio, abbia potuto raggiungere vette così alte di devota suggestione davanti a Maria, che nei suoi quadri ha dipinto come mai era stato fatto prima.

Nell’articolo che ho citato si parla di un CD contenente 33 canzoni (sarà un caso, ma sono gli anni della presenza fisica di Cristo nel mondo), un album intitolato “E te ne vai tra l’altra gente” opera di uno che si chiama Walter Muto, nel quale vengono riassunti altrettanti omaggi a Maria per opera di compositori talmente diversi uno dall’altro da stupire non solo uno come me, ma tanti altri.

Vi elenco tutti i nomi che ho trovato dall’ascolto del CD disponibile anche su You-Tube:

Eric Clapton, Patti Smith, Bruce Springsteen, Sting, Joan Baez, Ben Harper, Noa, Fabrizio De Andrè, Zucchero Fornaciari, Renato Zero, Giorgio Gaber, Claudio Chieffo, Davide Van De Sfroos e poi altri ancora, meno noti al pubblico italiano, ma tutta gente che ha lasciato un segno per l’originalità del loro contributo e per il radicamento nella cultura popolare delle loro terre, dal Sudamerica fino alle lontane Filippine. Se tanta gente così varia per formazione, per origine e per cultura, molti considerati fuori dal campo della religione, si sono inchinati davanti a Maria, c’è da pensare veramente che Lei possa fare molto, anche per le donne che piangono.

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Buon Natale.

Luigi Timo – Castelceriolo