L’ASL AL replica in merito alle presunte ipotesi di chiusura dei Pronto Soccorso di Tortona e Acqui
Alessandria – “La Direzione ASL AL apprende con stupore e incredulità il contenuto del comunicato stampa di NURSIND relativo ad una supposta eventualità, a loro dire derivante dal Direttore dell’ASL AL, di chiusura di servizi fondamentali per la tutela sanitaria del nostro territorio come i Pronto Soccorso.
Nulla è più lontano dalla verità. Ecco i fatti: Il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro definisce un limite per il numero di pronte disponibilità effettuabili dal personale del comparto ogni mese. È ovvio che laddove il personale è presente in numero sufficiente è possibile applicare agevolmente il nuovo limite. In un contesto come quello attuale, dove, malgrado tutti gli sforzi messi in campo per aumentarne il contingente, il numero dei professionisti sanitari in forza (infermieri, tecnici sanitari, etc.) risulta essere di molto inferiore a quanto necessario, il nuovo limite non può essere così automaticamente applicato e si va avanti grazie al senso del dovere, dell’abnegazione e dei sacrifici di questi professionisti.
Con le delegazioni sindacali trattanti si sta lavorando per addivenire a soluzioni che consentano di raggiungere, nel tempo necessario, una situazione che permetta l’applicazione dei nuovi dettati contrattuali. Tutte le sigle concordano su questa linea d’azione tranne una che ha deciso di seguire altre strade, osteggiando questo percorso costruttivo ed orientato al mantenimento dei servizi.
Nel corso dell’ultimo incontro svolto con i sindacati sul tema, la Direzione ASL AL si è limitata ad avvertire questi soggetti di un semplice fatto: che la responsabilità circa la possibilità di mantenere attivi alcuni servizi ricadrebbe sulle sigle sindacali che perseguiranno nell’atteggiamento ostativo rispetto alla ricerca di una soluzione.
Perciò sostenere che la Direzione ASL AL ha paventato la chiusura dei Pronto Soccorso di Tortona e di Acqui Terme è falso e la mistificazione della realtà denota ancora di più irresponsabilità in un momento così delicato per la Sanità, gettando una luce sinistra su tutti quei professionisti che ogni giorno si impegnano per sostenerla.”
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