Codici: dalla Corte Costituzionale verdetto definitivo sul caso Lexitor, azioni legali per verificare il corretto rimborso dei consumatori

Roma – Una sentenza fondamentale, che apre nuovi scenari per i consumatori. È la numero 263 della Corte Costituzionale del 22 dicembre 2022, che risolve il caso Lexitor. Questo, almeno, è l’auspicio dell’associazione Codici, impegnata su una questione che si trascina da anni e che ancora oggi coinvolge molti risparmiatori, peraltro non tutti consapevoli dei comportamenti scorretti che subiscono.
“La questione è tecnica e delicata – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, ma merita la massima attenzione. Parliamo del famoso caso Lexitor, di estinzione anticipata del finanziamento e delle commissioni da restituire ai consumatori. Nonostante le direttive comunitarie ed una sentenza della Corte di Giustizia europea, in Italia è stata varata una norma che di fatto ha messo al riparo le banche dal dover rimborsare importi significativi ai consumatori che hanno chiesto tra il 2010 ed il 2021 l’estinzione anticipata del finanziamento e per i quali sono state calcolate con criteri errati le somme da restituire. Ci auguriamo che il Governo non entri a gamba tesa su questa vicenda, finalmente risolta a favore dei consumatori. Stiamo seguendo alcuni casi ed abbiamo attivato i nostri Sportelli per fornire assistenza a chi ha stipulato un finanziamento per la cessione del quinto, l’ha estinto, ma non ha ottenuto il rimborso completo e corretto delle somme pagate per il costo del credito”.
“La recente sentenza della Corte Costituzionale parla chiaro – afferma Marcello Padovani, avvocato di Codici – e dice che la normativa italiana è incostituzionale. Bisogna adeguarsi alla normativa europea. Non solo. Si riavvolge il nastro su una vicenda che occupa uno spazio temporale non indifferente, dal 2010 al 2021, che viene rimesso in discussione, da verificare per tutelare i consumatori. È quello che faremo e che abbiamo già iniziato a fare, come nel caso di un cliente della società Pitagora. Parliamo di un noto operatore della cessione del quinto, che abbiamo diffidato in quanto, a nostro avviso, si è reso protagonista di gravi e ripetute condotte illegittime ai danni di chi, come il nostro assistito, ha acceso finanziamenti con cessione del quinto e poi ne ha chiesto l’estinzione anticipata. Il problema in questi casi è che nella prima rata del finanziamento che il risparmiatore paga sono conteggiati diversi costi, in termini tecnici upfront e recurring, che non sempre vengono calcolati al momento di definire la somma da rimborsare nel caso venga chiesta l’estinzione anticipata. Nel caso riferito alla Pitagora, è stato negato un rimborso che in applicazione della sentenza Lexitor dovrebbe avere un valore di circa 2mila euro, a fronte di un finanziamento di 12mila euro iniziali. Gli importi saranno proporzionalmente più o meno alti a seconda del numero di rate dopo le quali il cliente ha estinto il finanziamento. Abbiamo inviato una diffida alla società, ma riteniamo che tanti altri consumatori abbiano avuto problemi analoghi. Per questo, alla luce della sentenza della Corte Costituzionale di poche settimane fa, l’associazione Codici ha deciso di avviare un’azione per verificare il comportamento delle società e, nel caso dovessero essere ravvisate delle scorrettezze, agire legalmente per tutelare i consumatori danneggiati”.
In caso di richiesta di finanziamento per la cessione del quinto e di estinzione anticipata, per il periodo che va dal 2010 al 2021, i consumatori possono rivolgersi all’associazione Codici per verificare il corretto rimborso, telefonando al numero 06.55.71.996 o scrivendo all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

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