Coldiretti Alessandria: “Carnevale: nonostante l’inflazione dolci tipici in 2 tavole su 3, vincono preparazioni casalinghe”

Alessandria – Oltre due famiglie su tre (68%) non hanno rinunciano alle squisitezze del carnevale, dividendosi quasi equamente tra quanti li hanno acquistati in forni e pasticcerie (33%) e quanti hanno preferito invece il fai da te casalingo (35%) per risparmiare qualcosa ma anche per recuperare le ricette della tradizione regionale.
E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti Alessandria nel trarre un bilancio del Carnevale 2023.
“L’inflazione ha pesato sulle tavole del Carnevale con gli ultimi dati di gennaio 2023 che vedono aumenti del 21% dei prezzi di farina e uova rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma il burro sale del 35% e lo zucchero addirittura del 54%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Il risultato è che, a livello nazionale, quest’anno sono stati spesi circa 200 milioni di euro per assicurarsi bugie e frittelle, per un totale di oltre 12 milioni di chili di dolci”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
Con i prezzi che oscillano tra i 20 ai 40 euro al chilo per l’acquisto al forno o in pasticceria non manca dunque chi si è dedicato alla preparazione casalinga per risparmiare ma anche per il piacere di esprimere la propria creatività personale nella realizzazione di dolci da offrire in famiglia o a parenti ed amici.
“La preparazione casalinga offre anche la possibilità di assicurarsi la qualità e la freschezza degli ingredienti, che fanno la differenza sul risultato finale, a partire dalle uova e dal miele che possono essere acquistati anche nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
Il fatto che una porzione di 50 grammi di frappe contenga 235 chilocalorie significa che un consumo moderato non ha avuto effetti drammatici sulla dieta e sulla salute anche perché la privazione in un momento di festa, soprattutto per i più piccoli può avere effetti negativi sull’umore.
Nel clou del periodo carnevalesco in provincia sono diversi i dolci tipici: dai farciò fritti e ripieni di uvetta e pezzetti di mela alle bugie che, fritte o al forno, possono anche essere farcite alla marmellata o crema alla nocciola. Altro dolce sono le bignole, palline di pasta fritta ripiene al cioccolato o alla crema senza dimenticare la Tirà, antica ricetta di un dolce in uso nelle campagne piemontesi a base di farina, uvetta ed uova.
Il Carnevale prende le mosse dalla tradizione della campagna, dove segnava il passaggio tra la stagione invernale e quella primaverile e l’inizio della semina nei campi che doveva essere festeggiata con dovizia. I banchetti carnevaleschi sono molto ricchi di portate perché, una volta in questo periodo si usava consumare tutti i prodotti della terra, non conservabili, in vista del digiuno quaresimale.

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