Francesca D’Elia, ecco chi è la Cheer Coach delle Cheerleader del Derthona Basket
La incontriamo in palestra, a Tortona, tra le sue ragazze, nel suo regno, tra materassini, tappeti elastici, pedane, parallele, cavallo con maniglie e attrezzi ginnici vari che, devo confessarlo, avrei anche voluto provare se non fosse che con l’età, sarei uscito come minimo con il colpo della strega e come massimo, in ambulanza con qualche microfrattura.
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Lei è Francesca D’Elia, responsabile, coordinatrice, insegnante nonché coreografa, o come dice lei, una “Cheer Coach” delle Cheerleaders del Derthona Basket che, nell’intervallo di ogni partita casalinga dei Leoni di Tortona, si esibiscono in balli acrobatici aerei, con coreografie, lanci e prese mozzafiato, intrattenendo il pubblico in un vero e proprio spettacolo nello spettacolo. Facciamo qualche domanda, approfittando della gentilezza di Francesca che, insieme all’amica Chiara Boldoni, sono le artefici del successo delle ragazze del “Derthona Cheerleaders”.
Francesca, cosa significa Cheerleaders, che cos’è, uno sport, è ginnastica, ci puoi spiegare?
“E’ uno sport a tutti gli effetti che si chiama Cheerleading. Nasce in America dove è molto popolare da tantissimi anni e piano piano sta arrivando anche in Europa ed in Italia. Ci sono diverse società nel nostro paese che praticano questo sport. E’ uno sport composto da parti di acrobatica, parti di dance, parti di coreografia, parti di prese in cui le ragazze vengono alzate, lanciate ed è molto importante riconoscerlo come sport perché effettivamente, dietro c’è una tecnica molto specifica. La prima regola è la sicurezza, affinché le flyer, cioè le ragazze che “volano” siano messe al sicuro. Dietro queste acrobazie, c’è tutta una tecnica precisa di lancio, ripresa, atterraggio e quant’altro, ecco perché è considerato uno sport a 360°. A volte viene un po’ minimizzato con termini come “ragazze pon pon” e visto solo come intrattenimento, in realtà dietro c’è tutta questa parte di acrobatica che non è da meno, anzi.”
A che età si può cominciare a praticare questo sport?
“Si può iniziare dai 5/6 anni in su. Chiaramente quando si parla di gare, competizioni, si è divisi per categorie per età e per difficoltà, come in ogni sport. Nel nostro caso abbiamo un gruppo molto eterogeneo che va dai 7 ai 16 anni e questo ci permette di sfruttare le qualità fisiche di ognuna delle ragazze e inserirle così nei ruoli precisi. Ovviamente quelle più piccoline con una tenuta di corpo più forte saranno “flyer”, le ragazze più grandi e forti saranno “basi”, cioè quelle che tengono le altre. Poi ci sono le “back” che di solito sono le ragazze più alte che stanno dietro e le “front” che sono coloro che stanno davanti. Il bello del cheerleading è che ogni fisicità può ricoprire un ruolo, quindi è uno sport veramente adatto a tutti e che si può adattare ovviamente al livello, alle capacità ed agli anni di esperienza delle ragazze. E’ molto inclusivo da questo punto di vista. Per come è stato insegnato a me negli anni passati, mi è piaciuto molto per la dote che porta, perché, oltre la parte acrobatica e sportiva, ha proprio tutti dei valori di base che sono appunto, l’inclusione, la collaborazione, il lavoro di gruppo e la gioia, l’incitamento che la squadra delle cheerleaders deve suscitare nel pubblico.”
Senti, io vedo le ragazze letteralmente volare per aria a diversi metri dal suolo, ma c’è un po’ di paura, di timore in chi viene lanciato e di conseguenza anche nelle compagne che devono riprendere la ragazza lanciata nella coreografia? Dopo quanto tempo di pratica o di esperienza si arriva a fare questi lanci e queste prese?
“Diciamo che non c’è una tempistica. Dipende dalle atlete, dalla tipologia di allenamento, dal tempo che viene dedicato alle prese nello specifico. Ci sono tante variabili. Per quanto riguarda la paura, direi, nella giusta dose. Nel senso che quando la paura è troppa, poi si va a limitare quello che può essere il risultato. La paura ci deve essere, fino a che aiuta a mantenere il giusto livello di sicurezza delle flyer. C’è da dire che le flyer, hanno sempre un pizzico di “pazzia” rispetto agli altri ruoli perché si devono fidare tanto delle compagne e sanno che salgono anche oltre i tre metri di altezza, per poi ridiscendere in braccio alle compagne che sono sotto, ecco perché dico fiducia.”
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Ci sono allenamenti specifici?
“Noi lavoriamo principalmente sulle diverse parti, quindi sulla parte di creazione delle coreografie che facciamo insieme io e Chiara, poi facciamo la parte di potenziamento e tenuta del corpo, le verticali e le acrobazie e poi c’è la parte degli “stunt” che sarebbero le prese e i voli.”
Voi siete le Cheerleaders ufficiali del Derthona Basket, ma sappiamo che siete altresì reduci dalle recenti “Final Eight” di Coppa Italia di Basket a Torino, dove vi siete esibite per tutta la durata della manifestazione, insomma una bella avventura e una bella responsabilità, come è andata?
“E’ stata un’esperienza molto, molto significativa, sia per noi allenatrici che per le ragazze. Ovviamente essere le cheerleader ufficiali della Lega Basket, alla Coppa Italia, è stato un evento che ci ha coinvolto parecchio. Abbiamo lavorato duramente per prepararlo, da Novembre fino a Febbraio. Abbiamo collaborato con la squadra “Tutto Cuore Team” di Arenzano. Ci si scambiava nei weekend. O andavamo noi ad Arenzano, o venivano loro, qui da noi a Tortona. Abbiamo preparato sei coreografie riadattate con prese specifiche un po’ diverse. Il gruppo è stato veramente fenomenale perché le ragazze non si conoscevano, ma in pochissimo tempo sono riuscite a creare una bella armonia, una bella sintonia, un bel gruppo di lavoro. C’erano otto ragazze di Arenzano e cinque di Tortona. Le più grandi di Tortona insieme a quelle selezionate della squadra di Arenzano. E’ stata veramente una grande esperienza, molto emozionante.”
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Una ragazza che volesse avvicinarsi al vostro sport come può fare?
“Noi siamo sempre alla ricerca di nuove atlete. Ad esempio nella nostra squadra ci sono atlete che fanno anche parte della squadra di ginnastica della “Derthona Ginnastica” che hanno deciso di fare cheerleading, si sono appassionate ed hanno continuato. Poi ci sono ragazze che vengono completamente al di fuori dal mondo della ginnastica, quindi, la squadra è aperta a tutti. Attenzione, sia maschi che femmine, perché il nostro obbiettivo sarebbe quello di riuscire ad integrare anche qualche maschietto. Da noi ancora no, ma esistono squadre che hanno all’interno del loro gruppo anche dei ragazzi, che fanno delle acrobazie e delle prese incredibili, proprio per la forza maggiore che hanno. Se qualcuno vuole avvicinarsi, noi facciamo allenamento il martedì pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30 e sabato mattina dalle 10 alle 12 alla Palestra Bianca in Corso Garibaldi a Tortona che è la sede della Derthona Ginnastica insieme alla quale, circa due anni fa, abbiamo messo in piedi questa collaborazione con il Derthona Basket per continuare il progetto cheerleader che, in realtà era già nato nel 2019, per dare anche una coerenza sportiva. Il cheerleading è uno sport molto vicino alla ginnastica artistica, ha anche degli elementi della ginnastica artistica, sul nostro territorio c’è questa squadra storica che è la Derthona Ginnastica presso la quale sia io che Chiara siamo state ginnaste per tanti anni prima e insegnanti poi e ora abbiamo creato questa collaborazione tra ginnastica e basket. Abbiamo anche una pagina Instagram: Derthona Cheerleaders, dove chi vorrà potrà scriverci per qualsiasi informazione.”
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