Bilaterale Piemonte-Europa: la commissaria Elisa Ferreira incontra il presidente Alberto Cirio
Torino – Si è svolto questa mattina al Grattacielo Piemonte l’incontro bilaterale tra il presidente della Regione Alberto Cirio e la commissaria europea alle Riforme e Coesione Elisa Ferreira.
«Ringrazio la commissaria per il prezioso confronto. Il Piemonte è stata la prima Regione d’Italia ad avere ottenuto l’approvazione del Fesr e del Fse, ed è un grande motivo di orgoglio perché dimostra il nostro impegno nella programmazione dei fondi europei» dichiara il presidente della Regione Alberto Cirio.
Durante l’incontro sono stati affrontati numerosi dossier a partire dall’energia, con i passi avanti che il Piemonte sta facendo ad esempio sull’idrogeno per cui ha vinto un progetto bandiera sul Pnrr grazie alle competenze nella ricerca, garantite da Università e Politecnico, e alle aziende chiamate ad affrontare la sfida dell’energia pulita. Si è poi discusso dell’esigenza di affrontare il problema della carenza di acqua: per il Piemonte questo rappresenta una criticità sia per quanto riguarda il comparto agricolo, sia per la produzione di energia con l’idroelettrico. «Con la commissaria – prosegue Cirio – abbiamo affrontato il tema della transizione ecologica, che il Piemonte sostiene con convinzione, senza però poter perdere di vista i rischi di disoccupazione per una classe di lavoratori che, per età, è formata per la produzione del motore termico e che dovrà essere riqualificata verso le nuove tecnologie». Tra gli argomenti trattati, anche il piano di avanzamento della banda ultra-larga che il Piemonte considera strategico per superare il digital divide, provocato anche dalla conformazione orografica del territorio.
La commissaria Ferreira ha ricordato la buona cooperazione tra Piemonte e istituzioni europee. «L’Italia ha attualmente due strumenti molto importanti per il suo sviluppo: uno è il Recovery fund e l’altro sono i fondi strutturali. Sono due binari di sviluppo che hanno logiche diverse e tempistiche diverse. I fondi strutturali hanno un periodo di sviluppo più lungo rispetto al Recovery fund, che è stato previsto per contrastare e riprendere l’economia europea e italiana in particolare, subito dopo la pandemia da Covid. Sono strumenti diversi che però devono lavorare insieme. E devono farlo su direttrici comuni come la transizione energetica, la transizione industriale, tenendo conto del fatto che il cambiamento climatico è un’emergenza. Sono temi centrali per il Piemonte che ha una tradizione industriale forte, può contare, grazie alle università, su solide competenze tecniche e vanta una posizione geografica favorevole perché è al centro dell’Europa».
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