Coldiretti Alessandria: “Migranti: overbooking al click day, domande superano disponibilità”

Alessandria – Click day in overbooking con le domande di ingresso per lavoratori extracomunitari che hanno di gran lunga superato le disponibilità a conferma della mancanza di manodopera che interessa diversi settori dell’economia.
E’ quanto afferma Coldiretti Alessandria in riferimento alle domande presentate a partire da oggi, 27 marzo, in base al Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei ministri) di programmazione transitoria dei flussi che stabilisce 82.705 ingressi, in aumento rispetto ai 69.700 dell’anno precedente.
Un centinaio, al momento, quelle partite come Coldiretti Alessandria anche se le richieste sono molte di più e il numero è destinato ad aumentare nelle prossime settimane.
Un provvedimento che fissa, a livello nazionale, a 44.000 unità (contro le 42.000 dello scorso anno) le quote per lavoro stagionale attese principalmente nelle campagne, oltre che nel settore turistico alberghiero. Anche se non esiste una suddivisione a livello territoriale, le regioni dove si concentrano le richieste di ingresso sono quelle che richiedono un grande impegno di manodopera, specialmente per ortofrutta e viticoltura.
Possono accedervi pensionati, studenti, disoccupati, percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno.  Al lavoratore saranno inoltre garantite le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali, ecc.) previste per gli occupati a tempo determinato.
“Nelle campagne con l’arrivo della primavera c’è bisogno di almeno centomila per colmare la mancanza di manodopera che ha duramente colpito le campagne lo scorso anno con la perdita rilevante dei raccolti Made in Italy. Una necessità da affrontare con un decreto flussi aggiuntivo, previsto peraltro dalla legge, ma è importante anche il nuovo sistema di prestazioni occasionali introdotto nella Manovra dal Governo e sostenuto da Coldiretti che porta una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento dei cittadini italiani al settore agricolo”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
In provincia di Alessandria lo scorso anno sono stati oltre 3.000 i lavoratori con contratti stagionali (in aumento rispetto ai 2.500 del 2021), di questi il 90% impiegati nei vigneti. Al momento sono già molte le domande di tempi determinati, richieste che andranno però ad aumentare notevolmente nei prossimi mesi, soprattutto con l’avvicinarsi della raccolta della frutta e della vendemmia.
In Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi diversi che sono impegnati nei campi e nelle stalle fornendo più del 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier Idos.
“Anche nella provincia alessandrina sono molti i “distretti agricoli” dove i lavoratori immigrati sono una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. I lavoratori stranieri occupati in agricoltura sono per la maggior parte provenienti da Romania, Marocco, India e Albania, ma ci sono rappresentanti di un po’ tutte le nazionalità. Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli. Cresce anche la presenza di stranieri alla guida delle imprese agricole: infatti, sono quasi 17mila titolari di nazionalità diversa da quella italiana”.
Per favorire un cambio generazionale in un momento di crescente interesse per il lavoro in campagna a contatto con la natura è importante introdurre strumenti di flessibilità che consentano ai giovani italiani di fare un’esperienza in agricoltura dove accanto alle figure tradizionali come potatori di alberi da frutta, vigneto o ai trattoristi venga affiancata la sfida della rivoluzione digitale con gli investimenti in droni, gps, robot, software e internet per combattere i cambiamenti climatici, salvare l’ambiente e aumentare la sostenibilità delle produzioni e contenere il costo del lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività di un lavoro legato ad un meteo sempre più bizzarro.

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