Etichettatura vino e smaltimento ambientale: cambiano le regole, Cia Alessandria ha attivato un servizio dedicato al vino
Alessandria – Cambio delle regole per i produttori e commercianti di vino: è entrato in vigore, lo scorso 1° gennaio, l’obbligo di etichettatura ecologica per gli imballaggi (bottiglia/bag in box…) e non è più possibile immettere in commercio contenitori che non riportino sull’etichetta le indicazioni per un corretto smaltimento.
Gli imballaggi già immessi in commercio, o provvisti di etichetta alla data del 1° gennaio 2023, possono essere commercializzati fino a esaurimento delle scorte così come per tutte le etichette acquistate in data antecedente all’entrata in vigore del regolamento potranno essere applicate sulle confezioni fino a esaurimento scorte.
Cia Alessandria ha attivato un servizio di consulenza dedicato, il referente è il responsabile del Settore Vitivinicolo Roberto Parisio, affiancato da avvocati esperti in materia, tra cui Saverio Biscaldi. Spiega Parisio: «La legge non è retroattiva e quindi permette di portare ad esaurimento le scorte di etichette presenti in cantina. Il Ministero della Transazione Ecologica ha rilasciato delle linee guida per l’etichettatura degli imballaggi, reperibili sul sito ministeriale, ma una attenzione particolare va posta al codice CONAI, che varia per il vetro, ad esempio, in base al colore, o per la capsula se di plastica o di alluminio. Sono disposizioni ad ora nazionali, quindi se la bottiglia è destinata ad un Paese estero, l’etichetta non ha l’obbligo di queste informazioni, mentre per la circolazione sul territorio nazionale sono obbligatorie. Alcuni produttori hanno risolto il problema con il QR Code, che deve però riportare un simbolo o una scritta con la quale si capisca che inquadrando si è indirizzati ad una pagina riguardante lo smaltimento ambientale».
In particolare, in relazione al settore vitivinicolo, i produttori hanno l’obbligo di indicare la natura dei materiali di imballaggio utilizzati in particolare con tre obblighi: l’inserimento di un codice che identifichi il materiale utilizzato, per esempio il sughero per il tappo, il vetro per la bottiglia o l’alluminio per la capsula; l’insieme dei materiali che compongono la confezione (divisi per codice CONAI) e le indicazioni sulla raccolta differenziata per spiegare come avviene il conferimento a fine vita dell’imballo.
Info negli uffici Cia e www.ciaal.it o r.parisio@cia.it.
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